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Spari e terrore in Texas

04 agosto 2019 | 06.58
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Strage in un supermercato Walmart. Almeno 20 i morti, tra cui 4 bambini e numerosi feriti. Killer preso e identificato. Il manifesto sui social. Una lunga scia di sangue

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Torna a scorrere il sangue negli Stati Uniti, nell'ennesima sparatoria di massa. Stavolta è accaduto a El Paso, Texas, dove un uomo di 21 anni, ha aperto il fuoco in centro commerciale Walmart uccidendo 20 persone, tra cui quattro bambini. Diversi i feriti. Il bilancio parla di 26 persone tra cui nove in uno stato critico. Sono passate da poco le 10 del mattino quando il presunto killer, Patrick Crusius, originario di Dallas, imbraccia il fucile, un AK47, e si dirige nel centro commerciale di Cielo Vista, tra i più frequentati della città.

Occhiali da vista, maglietta scura e pantaloni chiari, l'uomo inizia a sparare sulla folla compiendo una strage, la seconda in meno di una settimana, dopo quella in California. Il killer sarebbe l'autore di un manifesto circolato in rete nel quale spiega le ragioni politiche ed economiche che l'avrebbero indotto al gesto, nonché le armi scelte. Nel testo attacca la popolazione "ispanica" che starebbe "invadendo lo Stato". Quindi scrive: "La mia morte è inevitabile, ma non sarò ucciso dalla polizia ma probabilmente sarò colpito a morte da uno degli invasori".

"Sostengo il killer di Christchurch e il suo manifesto" si legge ancora nel manifesto attribuito al 21enne texano. Un riferimento a Brenton Tarrant, l'uomo accusato della strage nelle moschee di Christchurch, il più grave omicidio di massa nella storia della Nuova Zelanda avvenuto il 15 marzo 2019 nel quale sono morte 50 persone e altre 50 sono rimaste ferite.

Crusius è stato arrestato dalla polizia, che lo ritiene al momento "l'unico responsabile" della strage "ma questo potrebbe cambiare" ha aggiunto il sergente della polizia di El Paso, Robert Gomez. "Il movente è motivo di indagine", ha riferito ancora Gomez, in un briefing alla stampa. L'Fbi ha aperto un fascicolo per "terrorismo interno". "Chiederemo la pena di morte", ha anticipato il procuratore di El Paso Jaime Esparza in una conferenza stampa.

Tra i primi a manifestare cordoglio per quanto accaduto, il presidente americano Donald Trump, che ha condannato la sparatoria definendola un "atto odioso" e aggiungendo che quello che non si è trattato solo di un fatto "tragico, è stato un atto di codardia". "So di stare con tutti in questo Paese nel condannare l'odioso atto di oggi", ha scritto Trump su Twitter. Quindi ha aggiunto: "Non ci sono ragioni o scuse che possano giustificare mai l'uccisione di persone innocenti. Melania e io inviamo i nostri più sentiti pensieri e preghiere al grande popolo del Texas".

Si tratta del decimo episodio di 'mass shooting' da inizio anno negli Usa. Il precedente più prossimo risale solo a pochi giorni fa, quando, nella notte di domenica 28 luglio a Gilroy, cittadina californiana a una cinquantina di chilometri da San Jose, sono morte tre persone, oltre all'assalitore, mentre altre 15 sono rimaste ferite, alcune in modo grave.

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