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Spazio: Ongaro (Esa), 'Hera missione innovativa, importante ruolo Italia'

15 settembre 2020 | 15.10
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Il Direttore di Estec all'Adnkronos: "Obiettivo è provare a deviare un asteroide"

La navicella Hera con il suo laser scan per Didymoon
La navicella Hera con il suo laser scan per Didymoon

L'Agenzia Spaziale Europea si prepara alla missione Hera di difesa planetaria e, con il contratto da circa 130 milioni di euro sottoscritto oggi con Ohb Germania, "siamo in prima linea come Europa e come Italia" per queste nuove missioni sugli asteroidi. A scandirlo intervistato dall'Adnkronos è Franco Ongaro, Direttore tecnologia, ingegneria e qualità dell'Esa e responsabile del sito Estec dell'Agenzia, il più grande centro di ricerca spaziale europeo che si trova a Noordwijk in Olanda.

Ongaro sottolinea che "Hera è una missione molto innovativa perché provare a deviare un asteroide e caratterizzarlo con precisione, quindi fare dei modelli utilizzabili nel futuro, è una novità così come esplorare un asteroide doppio qual'è Didymos con la sua luna Dimorphos o Didymoon". Ma Hera "è anche una missione tecnologicamente avanzata, è una missione molto innovativa, tra quelle che rientrano nella New Space, come si definisce un nuovo modo cioè di fare attività spaziali. E' una missione interplanetaria, ed oggi firmiamo il contratto in vista del lancio che partirà nel 2024, tempi molto brevi dunque rispetto alle altre missioni, una spetto -segnala Ongaro- che riduce i costi di un a missione".

Con la firma del contratto di oggi, Ongaro spiega che si dà il via alle attività industriali ed "i 130 milioni di euro pagano lo sviluppo del satellite di Hera e dei due CubSat 'Milani' e Juventas', mentre alla prossima ministeriale Esa del 2022 dovranno essere sanciti i fondi per il lanciatore, le operazioni di lancio e post lancio e prevediamo all'incirca altri 140 milioni di euro raggiungendo così un finaziamento totale per la missione Hera pari a 270 milioni di euro circa".

"Al di là della missione in sé - commenta Ongaro - oggi si concretizza il mio coronamento di un sogno iniziato 10 anni fa". L'ingegnere dell'Esa sottolinea inoltre che i due CubSats che verranno rilasciati da Hera "sono di una sofisticazione tecnologica incredibile. Su uno di loro - Juventas - ci sarà una nuova versione del radar di Rosetta, e questro CubSat porta a bordo anche un payload molto importante realizzato dall'Università di Bologna. Inoltre il nostro CubSat 'Milani', l'altro microsatellite che verrà rilasciato da Hera, avrà un sensore capace di vedere il gas e le particelle dell'asteroide bersaglio".

Ciò significa, continua l'ingegnere italiano e Direttore di Estec, "che avremo la possibilità di caratterizzare eventuali resti e analizzare la polvere che viene fuori dal cratere dopo l'impatto della sonda Dart della Nasa che partirà l'anno prossimo, saremo cioè in grado di 'dare un'occhiatta all'interno dell'asteroide'".

Inoltre "c'è anche aspetto tecnologico di rilievo legato alla navigazione autonoma. Una volta arrivata verso l'asteroide, il satellite Hera non avrà bisogno di comandi da Terra ma si orienterà autonomamente anche se da noi ci sarà un monitoraggio continuo. Anche questa nuova capacità, aggiunge Ongaro "ridurra i costi operativi della missione".

Ongaro torna quindi sul ruolo dell'Italia in questa missione. "E' molto importante: se il finanziamento principale viene dalla Germania, l'Italia infatti è responsabile del sistema elettrico, della propulsione, della trasmissione dei dati dallo spazio e delle celle solari".

Infine l'ingegnere dell'Esa accende i riflettori sul CubSat dedicato ad Andrea Milani: "E' un ricordo del professore italiano che ha ideato la missione e che la nominò 'Don Chisciotte', una missione ritenuta importante dalla Science National Foundation degli Usa tanto che ha chiesto alla Nasa di farne una missione spaziale oggi divenuta Dart che partirà tra luglio-agosto del 2021".

(di Andreana d'Aquino)

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