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Speranza: "Serve riforma Ssn, obiettivo casa primo luogo di cura"

29 settembre 2020 | 12.05
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Il ministro della Salute in audizione sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund: "Superare le diseguaglianze nel diritto alla cura e alla salute"

(Fotogramma)
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"Covid è stato un dramma per il mondo intero", ma ci "offre anche un'opportunità per rimettere al centro il Servizio sanitario nazionale. C'è bisogno di una profonda e coraggiosa riforma del Ssn". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione in Commissione Igiene e Sanità del Senato sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.

Speranza ha rimarcato che occorre "superare le diseguaglianze nel diritto alla cura e alla salute" ed ha spiegato che il 1 gennaio è il termine finale di presentazione del piano organico per il Recovery Fund alla Commissione europea, mentre il 15 ottobre "è solo la data di apertura di un confronto con la Commissione". Quindi c'è tempo per un confronto parlamentare, ma anche con le Regioni e i soggetti sociali, per "punti di vista, spunti e critiche".

"C'è profondamente bisogno di una coraggiosa riforma del sistema sanitario nazionale - ha ribadito il ministro - Abbiamo servizi di assistenza variegati tra le Regioni, con differenze non solo tra Regioni, tra Nord e Sud, ma anche dentro le stesse Regioni. Il Paese è anche in ritardo nella digitalizzazione del Ssn". Quello che serve non è dunque "un piano di emergenza", ma un progetto articolato, ha aggiunto Speranza, sottolineando che "abbiamo la possibilità di riformare il sistema sanitario nazionale in una stagione espansiva" e che "la sicurezza sanitaria è condizione per lo sviluppo economico" del Paese.

Inoltre, "vorrei che la casa diventasse il primo luogo per l'assistenza domiciliare agli anziani" e che proprio la "casa fosse il primo luogo di cura", con il "rafforzamento delle politiche del territorio". E' questo uno degli elementi chiave sottolineati dal ministro, delineando in audizione le priorità nell'utilizzo del Recovery Fund per la sanità. "Il piano che stiamo costruendo si basa su cinque assi", ha spiegato: "Il primo asse del nostro piano è 'territorio e sanità di prossimità', il secondo è 'ospedali in rete', il terzo 'salute e ambiente'. Poi ci sono gli assi trasversali: 'conoscenza per la salute' e 'innovazione digitale per il Servizio sanitario nazionale'".

Il cuore della riforma è il superamento delle disuguaglianze, garantendo sempre più "un universalismo" della sanità. "Vorrei che la parola chiave, la parola madre, del piano di investimenti" sul Recovery Fund, "fosse la parola prossimità, cioè ricominciare a pensare un Ssn prossimo, vicino, capace di essere nell'immediatezza delle esigenze del cittadino", ha evidenziato Speranza. "Ogni euro speso in meno negli anni scorsi nella tutela della salute ha generato un risparmio solo apparente", ha detto il ministro. "Quello che serve non è un piano di emergenza, ma un progetto per il prossimo decennio". L'obiettivo è costruire "un'idea di sanità circolare dentro cui c'è al centro il cittadino paziente".

Inoltre, "c'è un'opportunità che ritengo interessante nelle linee guida generali del Recovery Fund: la questione degli investimenti green. Uno dei segmenti più significativi delle linee guida, parliamo di un investimento oltre il 30%, dovrà essere connesso alla riconversione ecologica e all'efficientamento energetico. La mia opinione è che la riorganizzazione della rete ospedaliera può essere costruita a partire da questo punto di vista. Noi possiamo innovare e rinnovare le nostre strutture sanitarie in una logica green" ha evidenziato il ministro della Salute.

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