Il nuovo libro di Corrado Rizza e Cristiano Colaizzi riunisce oltre 190 dj, 246 playlist e quasi 4.500 brani: un archivio sonoro unico nel suo genere
Roma è tornata per una sera capitale della notte. All’Auditorium Parco della Musica, davanti a un pubblico fitto di appassionati, addetti ai lavori e protagonisti storici del clubbing, è stato presentato “Disco Playlist Italia 1975-1995” (Volo Libero Edizioni), il nuovo volume di Corrado Rizza e Cristiano Colaizzi. A moderare l’incontro la giornalista del "Corriere della Sera" Maria Egizia Fiaschetti, che ha guidato una conversazione vivace tra aneddoti, riflessioni e momenti di musica, con interventi di grandi nomi della nightlife italiana: Andrea Prezioso, Faber e Luca Cucchetti, Claudio Casalini, Pierandrea The Professor, Antonella Condorelli, Giovanni La Gorga, Massimiliano Baiocchi, Giancarlo Bornigia Jr e Marilù Corradi, considerata la prima vera dj donna d’Italia.
Roma, culla dei dj e laboratorio della notte
Dalla nascita del Piper nel 1965, simbolo di un’Italia che si apre alla modernità, fino all’esplosione dei rave e dell’house music negli anni Ottanta, Roma ha sempre avuto un ruolo pionieristico nella storia della nightlife nazionale. “La capitale – hanno ricordato gli autori – ha visto nascere i primi dj italiani e i club che hanno fatto scuola, come l’Easy Going, il Gilda, l’Histeria”. Una stagione irripetibile, raccontata non solo attraverso i testi, ma anche grazie a un’idea innovativa: ogni capitolo è accompagnato da QR code che rimandano alle 246 playlist originali, per un totale di 4.500 brani, frutto del lavoro di 196 dj attivi in 180 locali storici di tutta Italia.
Un archivio sonoro per riscoprire la golden age del clubbing
Il libro – con prefazione di Danny Losito – è un viaggio immersivo nella rivoluzione della nightlife italiana: ritratti, interviste, ricordi e aneddoti dei protagonisti che, tra gli anni Settanta e Novanta, hanno trasformato la discoteca da luogo ibrido a tempio della cultura dance. Oltre ai dj, hanno contribuito figure che hanno segnato l’immaginario pop italiano, come Albertino, Fargetta, Claudio Cecchetto, Fiorello, Roberto D’Agostino, Jovanotti, Linus, Joe T. Vannelli, Daniele Baldelli, Molella, Ralf, Mozart, Dj Ringo, Nicola Guiducci, Marco Trani, Claudio Coccoluto, Luca De Gennaro ed Elio Fiorucci.
“È stata un’impresa titanica”, ha raccontato Corrado Rizza, “abbiamo dovuto contattare oltre 170-180 dj per ricostruire un patrimonio musicale che rischiava di andare perduto. Ma tutti hanno mostrato entusiasmo e voglia di contribuire. Nei locali di allora il dj era residente, dava un’impronta personale e costruiva un legame con il pubblico: la sua firma restava indelebile”.
Dai giradischi alle radio, fino all’algoritmo
Come ha spiegato Colaizzi a Fiaschetti, la selezione musicale negli anni d’oro era un’arte fatta di intuito e passione: “Arrivavano poche copie dei vinili d’importazione e i dj li testavano in pista: se la pista rispondeva, il disco diventava un successo”. Anche le radio, in quegli anni, erano un laboratorio di libertà creativa. “Programmi come Dimensione Dance di Faber Cucchetti su Dimensione Suono – ha ricordato Rizza – segnarono un’epoca in cui il dj sceglieva la musica, non un algoritmo. Oggi quel margine di libertà si è ridotto”.
Un’eredità culturale da preservare
“Disco Playlist Italia 1975-1995” non è solo un libro, ma un archivio sonoro della memoria collettiva: un modo per raccontare l’Italia attraverso la musica che l’ha fatta ballare, quando la discoteca era anche un laboratorio di stili, linguaggi e mode. Dopo il successo di Roma Disco Playlist, che abbracciava gli anni 1965-1995, questa nuova opera di Rizza e Colaizzi punta a diventare un vero e proprio evento editoriale e musicale, pensato per collezionisti, appassionati di musica, cultura pop e curiosi delle atmosfere scintillanti di quegli anni. La serata romana ha confermato che quella stagione, pur lontana nel tempo, resta viva nell’immaginario collettivo. Come testimonia anche il parco di Acilia intitolato a Marco Trani, uno dei dj simbolo di quella generazione: una Roma che continua a suonare, anche nel ricordo.