
La scultura realizzata in mosaico è condivisa con Nuova Gorica, capitale della cultura 2025 insieme con la città friulana, è stata festeggiata con due spettacolari performance di Body Art per la Pace
La Capitale Europea della Cultura, condivisa dalle due città Nova Gorica e Gorizia hanno accolto la scultura-mosaico La Donna Vitruviana dell'artista, performer, regista e sociologa, Francesca Chialà, in Piazza della Transalpina, simbolo del confine abbattuto tra Italia e Slovenia.
L’opera, visibile fino al 31 dicembre 2025, è stata inaugurata con due spettacolari Performance di Body Art, che hanno visto la partecipazione entusiasta di tantissimi bambini italiani e sloveni. Due giornate intense, dedicate alla pace e alla salvaguardia del nostro Pianeta, in cui l’arte è diventata linguaggio di condivisione e azione.
La Donna Vitruviana, presentata in anteprima all'Arsenale di Venezia durante la Biennale d’Arte 2024, rappresenta visivamente la sintesi tra Oriente e Occidente, maschile e femminile, scienza e spiritualità, per promuovere la pace e la salvezza della Terra. Realizzata con minuscoli frammenti di vetro e foglie d’oro, la scultura-mosaico è inserita all’interno della geometria sacra di Leonardo - il cerchio e il quadrato di metallo - ed è composta da un uomo e una donna in equilibrio nella posizione dell'albero dello yoga, a simboleggiare l’armonia tra Yin e Yang, anima e corpo perché solo le donne e gli uomini insieme potranno salvare il Pianeta se capaci di armonizzare la propria parte femminile e maschile. L’immagine dell’uomo, creata unendo il corpo di una persona al volto tratto dal celebre disegno di Leonardo e trasformata in mosaico dai maestri di Spilimbergo, è stata realizzata con l'intelligenza artificiale generativa per sottolineare che, senza la ricerca scientifica al servizio dell'ambiente e degli ecosistemi marini, non potremo bloccare il riscaldamento globale.
Nella prima Performance I bambini hanno dipinto con mani e piedi le quattro grandi Tele della Pace, disposte in forma di quadrato intorno al cerchio mosaico della piazza — memoria viva del muro abbattuto, usando i 7 colori della Pace e stimolati dalle musiche dei più grandi artisti internazionali per denunciare i troppi conflitti nel mondo.
Nella seconda Performance di Body Art, in collaborazione con il Premio internazionale cinematografico Sergio Amidei, i bambini hanno dipinto le stesse tele dall'altro lato, stimolati dalle musiche dei film di Ferzan Ozpetek, che ha ricevuto a Gorizia il Premio Amidei, in un dialogo ideale tra Body Painting e Cinema.
I bambini hanno pregato per le vittime della guerra in cerchio, circondati dal quadrato delle 4 Tele già dipinte, mentre la Chialà ricreava la posizione della Donna Vitruviana sul mosaico centrale. Insieme hanno trasformato il quadrato in una lunga tela bianca di 40 metri fino alla Donna Vitruviana. Un’azione simbolica che ha rievocato visivamente il muro abbattuto e idealmente i corridoi umanitari.
Le Tele della Pace diventeranno delle quinte teatrali transfontaliere che saranno esposte in diversi luoghi simbolici di Gorizia. Il progetto è promosso dal movimento artistico “La FESTA delle 7 ARTI”, fondato dalla Chialà per intrecciare le diverse arti con i diritti umani, sociali e ambientali ed è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Gorizia e il GECT GO.