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Coronavirus: spiagge sicure? Dopo il plexiglass arriva la proposta in legno

04 maggio 2020 | 11.56
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Coronavirus: spiagge sicure? Dopo il plexiglass arriva la proposta in legno

“Vivere la spiaggia all’interno di un box in plexiglass è una proposta insostenibile sia per i turisti che per l’ambiente. La bellezza delle nostre coste risiede proprio nel contatto con la natura che può essere preservata solo attraverso un ritorno a prodotti ecosostenibili, rinnovabili e non impattanti”. Ad affermarlo è Marino De Santa, presidente di Legnolandia, il marchio friulano che dal 1830 lavora il legno per la creazione di bio-costruzioni, parchi gioco, arredi pubblici e privati.

In vista della stagione balneare post-Coronavirus, l’azienda ha progettato un posto ombrellone in grado di rispondere alla necessità di sicurezza e distanziamento sociale. Si tratta di strutture modulari a basso impatto di 16 metri quadrati, realizzate con due soli materiali: il legno solidale proveniente dalle foreste friulane abbattute dalla tempesta 'Vaia' del 2018 e un tessuto traspirante utilizzato anche per la produzione delle comuni mascherine chirurgiche.

Le dimensioni delle pareti protettive, larghe 4 e alte 1.8 metri, consentono al sole di illuminare lo spazio interno dalle 9.30 del mattino fino alle 18. L’utilizzo del Tnt, anche personalizzabile con scritte e colori, rappresenta invece la soluzione per la circolazione dell'aria con il dovuto filtraggio protettivo. Questi spazi possono essere dotati di ombrelloni, lettini, tavolini e portarifiuti, tutti rigorosamente in legno solidale. L'allestimento è stato pensato anche per consentire il consumo di pasti e merende rimanendo nel proprio spazio evitando così gli assembramenti ai chioschi spiaggia.

Anche l’accesso non è lasciato al caso: passatoie a doppio senso di percorrenza consentono di raggiungere in sicurezza il proprio ombrellone, mentre passerelle mobili aggiuntive facilitano l'ingresso alle persone con disabilità.

“Il nostro obiettivo è riportare i lidi balneari all’utilizzo di materiali naturali, riducendo al minimo l’impiego della plastica – conclude Marino De Santa – si tratta di una scelta di responsabilità che consente di dare valore alle nostre spiagge e alle nostre foreste certificate Pefc, che da anni gestiamo nell’ambito dell’autentica sostenibilità, della silvicoltura naturalistica e dell’economia circolare”.

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