Palazzo Chigi e ministero della Difesa parti civili
La presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministro della Difesa saranno parte civile nel processo che si è aperto questa mattina davanti al Tribunale militare di Roma per Walter Biot, arrestato dai carabinieri del Ros un anno fa con l'accusa di spionaggio per aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di cinquemila euro. Escluso, invece, il partito per la tutela dei diritti dei militari che aveva chiesto di costituirsi nel procedimento.
La procura militare, guidata da Antonio Sabino, contesta a Biot le accuse di rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato e comunicazioni all'estero di notizie non segrete né riservate. Accuse che, secondo il codice penale militare di pace, prevedono l’ergastolo. Biot, difeso dall’avvocato Roberto De Vita, è presente in aula in completo verde e cravatta azzurra. Ad assistere all’udienza anche alcuni familiari dell'ufficiale della Marina.
L'udienza militare precede di alcuni giorni quella fissata, per il prossimo 30 marzo, a un anno esatto dall’arresto, davanti alla Corte d'Assise del Tribunale ordinario. Nei confronti del capitano di fregata, infatti, procede anche la procura di Roma che, nell'inchiesta della pm Gianfederica Dito coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, contesta le accuse di spionaggio, rivelazione di segreto di Stato e corruzione.