Il presidente del club biancoceleste commenta le voci di mercato sull'attaccante del Liverpool: "Ne girano tante, ma chi vuole venire da noi sa perfettamente che ci sono delle condizioni che devono essere rispettate". E parlando delle possibili operazioni in entrata avverte: "Non facciamo la collezione delle figurine Panini, prendiamo giocatori funzionali"
"Balotelli alla Lazio? Di voci ne girano tante, quando sono entrato io alla Lazio scappavano tutti mentre oggi tanti giocatori vogliono venire qui. La nostra è una società che assume posizioni molto chiare su diritti e doveri, chi vuole venire da noi sa perfettamente che ci sono delle condizioni che devono essere rispettate". Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, commenta così i rumors di mercato che accostano l'attaccante del Liverpool al club biancoceleste.
A chi domanda se dopo l' arrivo di Mauricio, presentato oggi in conferenza stampa, arriveranno altri giocatori, Lotito risponde: "La squadra è completa in tutti i reparti. La Lazio non fa la collezione delle figurine Panini, prendiamo giocatori funzionali al rafforzamento della rosa. Siamo in crescita esponenziale e i risultati si vedranno. Col nostro passo da montagna, senza enfasi e con umiltà, tassello dopo tassello renderemo nel tempo questa squadra altamente competitiva".
Lotito parla anche del doppio impegno contro il Milan, fra campionato e coppa Italia, che attende la Lazio: "Non ritengo che il Milan sia in condizioni di difficoltà, è un fatto apparente. E' una squadra che ha sempre quelle capacità di recupero che ha dimostrato in tanti contesti. Il risultato di una partita dipende da tante componenti non ponderabili legati anche ad altri fattori e ultimamente ne abbiamo visti tanti", ricorda il presidente del club biancoceleste.
"E' una partita che va giocata a viso aperto e con la consapevolezza di esprimere le nostre potenzialità al 100%", dice ancora Lotito, che mantiene i toni bassi per quanto riguarda il giudizio sull'operato degli arbitri nelle ultime partite della Lazio. "Non è mio costume entrare nella querelle mediatica sulle valutazioni della classe arbitrale, che ho sempre difeso. Ho detto pure che sono stato uno dei fautori insieme a Tavecchio dell'introduzione della tecnologia, proprio perché vogliamo la certezza del giudicato senza invalidare il ruolo dell'arbitro e per eliminare le dietrologie di fine gara. Poi -aggiunge- le partite le vediamo tutti e ultimamente ci sono stati episodi in alcune partite che hanno dettato spunti di riflessione".
