Il ct azzurro sarà ospite del Festival: "La canzone che ricordo è 'Si può dare di più', di Morandi, Ruggeri e Tozzi. Tutti possiamo dare di più a cominciare da me"
"Prima di cominciare la carriera di allenatore, avevo una discreta voce...". Il ct azzurro Antonio Conte sarà ospite del Festival di Sanremo, in programma dal 10 al 14 febbraio. "Non è la prima volta che salirò su quel palco", dice il commissario tecnico della Nazionale in un'intervista a Dribbling.
"Ci andai con la Juventus da giocatore per un progetto legato all’ospedale Gaslini di Genova, in quella occasione fui scelto insieme ad altri quattro compagni per cantare. E' una bellissima kermesse, la manifestazione canora italiana più importante che seguo da quando ero bambino. Per me tornarci da allenatore della nazionale sarà un grande orgoglio, mi provoca forti emozioni", dice Conte.
"Mi piace molto cantare e, prima di cominciare la carriera di allenatore, avevo pure una discreta voce. Adesso non è più così. Colpa della 'panchina'… Durante le partite urlo per chiamare i giocatori che spesso fanno finta di non sentire…Finita la partita mi ritrovo afono e ci vogliono due ,tre giorni per tornare ad essere normale…Tutto questo insomma ha modificato la mia voce e me ne accorgo quando vedo in tv le imitazioni che fanno di me", afferma ancora.
Qual è una canzone di Sanremo che ricorda più volentieri? "'Si può dare di più', di Morandi, Ruggeri e Tozzi", dice Conte riferendosi ad un testo sempre attuale. "Sì, tutti possiamo dare di più a cominciare da me. I giocatori? C'è chi cerca di dare sempre il massimo, chi deve essere aiutato, ma in genere i campioni quando raggiungono certi livelli hanno dentro qualcosa di importante e lo dimostrano", dice il commissario tecnico, che alla fine del 2014 ha lanciato l'allarme ("Abbiamo toccato il fondo") sulle condizioni di salute del calcio italiano.
"Mi auguro di non dover continuare a scavare…perché significherebbe essere andati ancora più giù. Mi auguro che ci sia stata una presa di coscienza, che ci sia la volontà con i fatti di ripartire verso traguardi piu’ ambiziosi". La voglia di risalire "ci deve essere da parte di tutti, bisogna rendersi conto che siamo scivolati in basso e che è giunta l'ora di tirarsi su".
Il ct della Germania campione del mondo, Joachim Loew, ha ringraziato tutti perché se è arrivato il trionfo nella World Cup il merito è di tutto il movimento calcistico tedesco. "E' una bella immagine e mi auguro che un giorno il ct dell'Italia possa fare lo stesso discorso", dice Conte, inviando un messaggio chiaro: "Le vittorie si raggiungono insieme: calciatori, allenatori, presidenti, dirigenti… insieme per lo spesso progetto ed è quello che cerco di insegnare ai calciatori".
