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Calcio: Ulivieri 'assolve' Ancelotti, brutta frase ma è solo un lapsus

19 febbraio 2015 | 12.23
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Il presidente dell'Assoallenatori sulle parole del tecnico del Real Madrid a difesa di Sacchi: "Conosco bene Carlo, sono frasi sfuggite e non concessi espressi". Poi se la prende con i politici: "Si scandalizzino, ma secondo loro dare dell'orango alla Kyenge fa parte della dialettica politica. Guardino in casa loro"

Il presidente dell'Assoallenator, Renzo Ulivieri (Foto: Infophoto) - INFOPHOTO
Il presidente dell'Assoallenator, Renzo Ulivieri (Foto: Infophoto) - INFOPHOTO

"Conosco bene Carlo, la sua è una brutta fase non voluta negli intenti". Renzo Ulivieri, presidente dell'Assoallenatori, difende Ancelotti dopo lo slogan fascista pronunciato dal tecnico del Real Madrid per difendere Arrigo Sacchi dalle accuse di razzismo. "Molti nemici, molto onore", la frase di Ancelotti. Secondo Ulivieri è solo uno scivolone dialettico: "Sono frasi sfuggite e non concetti espressi. Carlo ne ha fatto uso, ma non se ne ricorda...Il suo è solo un lapsus", dice il n.1 dell'Aiac all'Adnkronos.

"Ancelotti lo conoscono tutti e io conosco anche Sacchi", aggiunge 'scagionando' anche l'ex ct azzurro, finito nella bufera per una riflessione sui "troppi giocatori di colore" nelle squadre giovanili. "Voleva solo parlare dei tanti stranieri, non la considero nemmeno una caduta di stile ma di linguaggio. Gli è scappata una parola, ma di sicuro non faceva riferimento a nulla. Non è compito mio difendere i colleghi, quando hanno detto cavolate sono intervenuto ma stavolta penso che sia solo una brutta frase non voluta negli intenti. E questo vale sia per Sacchi sia per Ancelotti", dice ancora Ulivieri, che piuttosto non ha gradito l'invasione di campo dei politici.

"Quello che mi meraviglia è che si scandalizzino persone che una settimana prima avevano detto che dare dell'orango alla Kyenge fa parte della dialettica politica", sottolinea, facendo riferimento all'offesa all'ex ministro del leghista Roberto Calderoli rimasta impunita a Palazzo Madama, che non ha concesso l'autorizzazione a procedere. "Non ci capisco più nulla, ma i politici guardino in casa loro", conclude Ulivieri.

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