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Calcio: Morata, felice alla Juve e Ancelotti non mi considerava

25 marzo 2015 | 11.00
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L'attaccante parla del difficile rapporto con il tecnico del Real: "Ancora non capisco perché sono passato dalle buone prestazioni in campo alla tribuna. Da Allegri ho avuto molta più considerazione". Sul suo futuro pende la clausola di 'recompra', ma lui giura fedeltà alla maglia bianconera: "Non penso nemmeno a un ritorno a Madrid"

Alvaro Morata esulta con la maglia della Juventus dopo un gol (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Alvaro Morata esulta con la maglia della Juventus dopo un gol (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

Alvaro Morata si dice "felice" alla Juventus e allontana l'ipotesi di un suo ritorno a Madrid. In un'intervista all'emittente radiofonica Onda Cero l'attaccante parla del suo momento magico a Torino e torna sul suo difficile rapporto con Carlo Ancelotti, il tecnico del Real che ha dato il via libera alla sua cessione al club bianconero.

"Ancora non capisco perché a Madrid sono passato dalle buone prestazioni in campo alla tribuna", dice il giovane bomber bianconero. "Non chiedevo di giocare titolare, ma un altro trattamento sì. Con Ancelotti a malapena c'era un rapporto mentre da Allegri, nel bene e nel male, ho molta più considerazione", sottolinea Morata, che grazie alle buone prestazioni con la Juve si è conquistato anche un posto nella Nazionale spagnola. "Mi apprezzano di più ora che sono all'estero. Quando ho lasciato Madrid uno dei miei obiettivi era la convocazione in Nazionale e qualcuno pensava che fossi pazzo", sottolinea il n.9 della Juventus.

Sul suo futuro bianconero pende la 'clausola di recompra': il Real Madrid potrebbe riprenderselo nel 2016 pagando 30 milioni. Un'ipotesi che il giocatore non sembra prendere nemmeno in considerazione: "Penso che sarebbe una mancanza di rispetto per il mio club, l'allenatore e i compagni di squadra il solo fatto di pensarlo. Sono così felice (alla Juve, ndr) che non posso nemmeno fermarmi a pensare al Real o ad altre squadre".

Secondo Morata altri giovani talenti come Jesé difficilmente troveranno spazio a Madrid: "E' difficile competere con la Bbc", dice facendo riferimento all'acronimo che in Spagna identifica il trio Benzema-Bale-Cristiano Ronaldo. "Jesé può fare bene, ma se un giocatore si mette in luce all'estero il Real Madrid lo vorrà ingaggiare".

Morata parla anche del suo rapporto con Fernando Llorente, con cui spesso si è trovato a lottare per un posto da titolare nella Juve: "Non è un compagno di squadra, è un amico. Non dimenticherò mai tutto quello che ha fatto per me. Gran parte del merito per quello che sto facendo è suo. Mi elogia sempre, mi dà consigli ed è felice per me. E' difficile trovare persone così e non ascolterò mai chi parla male di Fernando. Magari in futuro potremo giocare di più insieme". Il giovane talento bianconero parla in termini positivi anche del calcio italiano: "Si sta evolvendo ed è più divertente rispetto a qualche anno fa", dice.

Poi, sulle stelle bianconere Pirlo e Buffon: "Li ammiro da quando ero piccolo. A Buffon è impossibile segnare durante le partitelle, così a volte mi limito a mettermi dietro a Pirlo per vedere come tira le punizioni. Io non lo faccio per non sembrare ridicolo...". Morata spiega poi di essere diventato un giocatore migliore in Italia: "Quando uno fa le valigie ed esce di casa, matura in tutti i sensi", sottolinea. Poi, sulla sua avventura in Nazionale: "Essere qui per me è qualcosa di incredibile. Prima festeggiavo i successi della Roja e ora ne faccio parte. Sogno il primo gol, anche se non è un'ossessione".

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