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Madre Ciro Esposito: "Striscioni contro di me? Prego per chi li ha scritti"

04 aprile 2015 | 15.16
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Antonella Leardi: "Non tutti hanno la stessa testa e principi. Continuerò la mia lotta al di là di quello che possono dire". Il legale della famiglia: "Punire i responsabili e squalificare l'Olimpico". Gioacchino Alfano: "Solidarietà alla mamma di Ciro". Luigi de Magistris: "Attacco vergognoso"

Antonella Leardi (foto Adnkronos)
Antonella Leardi (foto Adnkronos)

"Che cosa triste, lucri sul funerale con libri e interviste". E' uno degli striscioni apparsi in Curva Sud, durante il match Roma-Napoli, e indirizzato alla madre di Ciro Esposito, il tifoso partenopeo ucciso un anno fa nella Capitale prima della finale di Coppa Italia. "C'è chi piange un figlio con dolore e moralità e chi ne fa un business senza dignità. Signora De Falchi onore a te", il testo di un altro striscione che, come il primo, non citava espressamente la signora Antonella Leardi.

"Non tutti hanno la stessa testa e principi. Pregherò per loro, affinché Dio possa cambiare i loro cuori. Continuerò la mia lotta al di là di quello che possono dire" ha commentato la mamma di Ciro Esposito all'Adnkronos.

L'avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia di Ciro Esposito, chiede di "punire i responsabili di striscioni vergognosi e offensivi, con giuste sanzioni e squalifiche per uno stadio purtroppo esempio solo di messaggi negativi e pericolosi. Si dimetta la commissione che deve autorizzare gli striscioni per evitare messaggi pericolosi, di violenza, odio e razzismo".

Il legale insiste chiedendo "una volta per tutte alle istituzioni e alle autorità competenti di intervenire seriamente e squalificare lo stadio Olimpico punendo i responsabili di vergognosi e subdoli messaggi disumani e odiosi". La madre di Ciro, aggiunge Pisani, "nonostante la tragedia criminale che ha devastato la sua famiglia sta cercando di trasmettere agli sportivi e ai giovani di tutto il mondo che la violenza non serve, non porta a niente, la violenza uccide".

Il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, in una nota, ha manifestato la propria solidarietà alla mamma di Ciro Esposito e condannato gli striscioni esposti allo stadio all'Olimpico. "Dopo un anno dalla tragica morte di Ciro - sottolinea - alcuni facinorosi vogliono ancora alimentare la rivalità tra le tifoserie attaccando la nobile iniziativa di Antonella Leardi. Antonella vuole dare un significato alla morte del figlio per non rendere vana una vita spezzata nel cuore della gioventù. Ciro desiderava vedere la sua squadra giocare e vincere e invece non è più tornato a casa per colpa della stupidità di alcuni tifosi che esasperano il significato della fede sportiva trasformandosi in assassini".

Il sottosegretario Alfano augura alla mamma di Ciro "di proseguire la propria missione sociale in ricordo del proprio figlio e di ignorare gli sterili attacchi di pochi. La società civile sta con te - ribadisce - e io personalmente ti supporterò sempre in ogni sede. Sono anche certo che gli striscioni di oggi non sono l'espressione dei tifosi romanisti, ma sono l'espressione di pochi e isolati tifosi non sportivi: il calcio non ha bisogno di loro".

A intervenire è anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. "Ancora una volta - commenta - quella che doveva essere una gara sportiva si è trasformata, seppur per colpa di una minoranza, in un attacco inaccettabile, vergognoso e ingiurioso nei confronti di una città e di un popolo, ma soprattutto nei confronti di una donna che ha subito la tragedia più grande per una madre, l'assassinio di un figlio".

"Napoli ha insignito Antonella Leardi con la medaglia ufficiale della città - aggiunge de Magistris - e riteniamo un insulto alla nostra stessa città ciò che è accaduto nel pomeriggio all'Olimpico".

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