"Spirito di squadra, assoluta trasparenza e legacy per il futuro sono tre cose complicate ma sono un obiettivo primario. La nostra missione è questa e al momento ci stiamo riuscendo, ma è una corsa molto lunga e siamo solo all'inizio". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine dell'audizione in Commissione Cultura al Senato sulla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. Il numero uno dello sport italiano, accompagnato dal presidente del Comitato promotore Luca di Montezemolo e dalla coordinatrice Claudia Bugno, ha evidenziato l'importanza delle "cinque opere da costruire", il velodromo, il palazzo dello sport, il villaggio olimpico, il bacino per canoa e canottaggio e il centro stampa, sottolineando che "qualcuna può essere temporanea".
"E poi Roma e l'Italia devono dimostrare di essere pronte. Sono due cose parallele e indispensabili: senza le cinque opere e senza il supporto del Paese e della città, non ci si può candidare alle Olimpiadi". Oltre a Roma, al momento hanno annunciato ufficialmente la candidatura Parigi, Amburgo, Boston e Budapest. "Penso possa esserci anche una candidatura di Baku, ma non temo altre candidature. Saremmo dei pazzi a temere qualcuno visto che c'è già il meglio del mondo", ha sottolineato il presidente del Coni, che non si è sbilanciato sulle possibilità di Roma. "Ad oggi il 20%, perché secondo me quelle che fanno già un borsino sbagliano, sono discorsi da bar. Parlando con i membri del Cio e ascoltando i rumors, è un discorso del tutto prematuro".
