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Calcio: Tavecchio ammette, riforma campionati non è semplice

04 agosto 2015 | 18.01
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Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio (Foto Infophoto)  - INFOPHOTO
Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"In questo momento la riforma dei campionati come la vedo io non è semplice, il fatto di continuare a prorogare denota una situazione di incertezza". E' l'ammissione di Carlo Tavecchio, presidente della Figc, che al termine del consiglio federale odierno è tornato a parlare di quella da lui definita più volte come la "madre di tutte le riforme", quella che dovrebbe portare a una riduzione delle squadre di serie A da 20 a 18 e della serie b da 22 a 20. "E' inutile nascondere la testa sotto la sabbia -ha continuato Tavecchio-. Noi ne parliamo ma poi bisogna farlo e ottenere all'interno delle leghe le maggioranze quando gli interessi sono elevati, soprattutto quando si parla di diritti tv. Parliamo di soggetti abituati a un certo standard che non riescono a pensare diversamente".

"Sarà la madre di tutte le riforme, ma bisogna trovare il padre...", ha evidenziato il numero uno di via Allegri, sottolineando che l'ipotesi di ricorrere a un commissario ad acta tramite il Coni per cambiare le maggioranze previste dallo statuto "è un'opzione non accantonata". "Ma voglio esperire tutti i mezzi per fare scelte federali interne, dopodiché tutti insieme serenamente valuteremo cosa fare. La Figc -ha detto Tavecchio- ha stabilito il 30 settembre come termine non perentorio" per procedere alla riforma. Poi ha concluso: "I commissari sono organi punitivi. La speranza di vararla entro il prossimo campionato c'è sempre".

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