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Calcio: Pradè troppo scetticismo sulla Fiorentina, squadra competitiva

04 settembre 2015 | 12.33
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La Fiorentina di Paulo Sousa (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
La Fiorentina di Paulo Sousa (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Non riesco a capire perché ci sia questa ipercriticità per tutto quello che facciamo, nell’arco di questi anni la proprietà dei Della Valle ha messo nella Fiorentina 320 milioni di euro, la nostra è una società che programma, una delle poche proprietà serie nel calcio italiano. La Fiorentina è un club sano e pensiamo di aver rafforzato la squadra". Il direttore sportivo della Fiorentina, Daniele Pradè, difende così l'operato della società viola nel calciomercato per la nuova stagione, in occasione della presentazione dell'ultimo arrivato Joan Verdú.

"A Torino è stato una secondo tempo particolare. La nostra è una squadra che può darci grandi soddisfazioni. Sento troppo scetticismo. Quest’anno abbiamo preso ottimi calciatori e inoltre sono rientrati Roncaglia, Vecino, Rebic, Bernardeschi, Babacar e Giuseppe Rossi", aggiunge il ds gigliato che pone gli obbiettivi della squadra di Paulo Sosa. "Obiettivo? Fare bene e mi sembra che la nostra partenza non sia proprio delle peggiori. Italianizzazione? Fa parte della nostra programmazione. Ci vuole del tempo e pazienza. Non dimenticatevi di Capezzi, Venuti e Fazzi".

"L’obiettivo di quest’anno è fare bene. Da parte del tifo vedo una grande complicità, contro il Milan c’erano 35.000 persone allo stadio e abbiamo raggiunto quota 21.000 abbonamenti. Non sento alcun distacco con i tifosi. I Della Valle vogliono cedere la società? Non penso proprio, anzi. Abbiamo già nella testa quello che vogliamo fare a gennaio. La famiglia Della Valle non sta disinvestendo. Noi avevamo una base già solida rispetto agli altri, non ci serviva un mercato pirotecnico", ha sottolineato Pradè.

"Professionalmente parlando, la Fiorentina programma nel tempo tutto ciò che vuole fare. La vicenda Salah? Avremmo potuto riscattarlo solo a gennaio pagando 18 milioni, nessuno di noi poteva immaginare cosa avesse nella testa il giocatore dopo 6 mesi del genere. Dalla Fifa è stato dato un transfer provvisorio, da qui a dicembre si pronuncerà di nuovo la Fifa e vedremo cosa verrà fuori. Per le parole che ho detto a gennaio (per 18 mesi nessuno ce lo può toccare, ndr) ho sbagliato, non ho difese, non avrei mai immaginato che potesse succedere qualcosa del genere. Nonostante i tanti anni di calcio che ho alle spalle ho imparato qualcosa da questa vicenda: dovrò stare più attento a dire certe parole. Faccio mea culpa", ha detto il direttore sportivo viola.

Infine Pradè è tornato sulle questioni Montella e Joaquin. "Con Vincenzo abbiamo portato avanti un percorso importante insieme, abbiamo perso un top-allenatore ma lo abbiamo sostituto con un altro top-allenatore; non c’è stata una sola decisione non condivisa con Paulo. Joaquin non è mai stato messo sul mercato, è un giocatore di 34 anni con una personalità fortissima. Voler tornare al Betis a giugno sarebbe stato giusto, mostrare questa volontà il 10 d’agosto è un po’ diverso. Tuttavia posso assicurare che se non avessimo trovato uno come Blaszczykowski per sostituirlo, Joaquin sarebbe rimasto, a costo di perderlo mentalmente".

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