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Zenga e la lotta scudetto: "La Roma è quella che mi ha impressionato di più"

05 ottobre 2015 | 11.13
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Walter Zenga (Infophoto) - INFOPHOTO
Walter Zenga (Infophoto) - INFOPHOTO

"La favorita per lo scudetto? E' difficile dirlo, onestamente ho incontrato Napoli, Roma e Inter, e chi mi ha impressionato di più per adesso è la squadra giallorossa", a dirlo è il tecnico della Sampdoria, Walter Zenga, ospite di 'Radio anch'io Sport'. Reduce dall'1-1 contro i nerazzurri il tecnico blucerchiato non si accontenta dei tanti elogi per la prestazione dei suoi. "Per me la partita più bella è quella dove si vince. Voglio vedere la classifica salire poi è chiaro che le prestazioni portano anche i punti. Il nostro rammarico con l'Inter è quella palla gol di Muriel, se avesse segnato la partita sarebbe finiva lì".

"Un futuro sulla panchina dell'Inter? Considero il mio punto di arrivo la Sampdoria, mi ha fatto piacere essere accostato all'Inter e mi hanno fatto piacere i cori dei tifosi nerazzurri -chiarisce l'uomo ragno'-. Sono interista, non me ne voglia nessuno. Poi come seconda squadra ho sempre avuto la Samp, sono anche andato a vedere la finale a Wembley, e infine ci ho giocato. Sono felice perché qui sento qualcosa. Tra me e i giocatori c'è un rapporto di onestà, sanno che c'è un rapporto aperto al 100%. Ci diciamo tutto e condividiamo tutto. Un tecnico incide se riesce a trovare il cuore della squadra e io penso di averlo trovato. Della difesa di ieri l'anno scorso c'era solo il portiere, a metà campo c'era solo Soriano, abbiamo cambiato tanto inserendo molti giovani. Eder e Soriano sono importanti per noi perché si sono adattati e hanno dato tanto per uscire dal momento difficile dopo il preliminare di Europa League".

L'allenatore della Samp, che ha avuto diverse esperienze in campionati esteri, dà poi un giudizio sulla Serie A: "Forse non sarà il campionato più bello ma sicuramente è il più difficile. Di negativo c'è che ci sono ancora gli stadi del 1990 -sottolinea il mister che poi parla delle critiche-. Nei mie confronti c'è sempre prevenzione, un paio di giorni fa si è detto che i miei allenamenti sono soft abituato ai 40 gradi di Dubai. Sono venuto in Italia per sfidare me stesso". Infine una battuta sul suo allenatore di riferimento che resta lo 'Special One' José Mourinho. "Mou resta in assoluto il migliore, nel bene e nel male. Ha una capacità assoluta di gestire le situazioni più complicate creando una empatia pazzesca nello spogliatoio. Se vogliamo parlare di Mourinho allenatore basta guardare ai trofei, veniva da una non carriera di giocatore e ha portato il Porto a vincere. Poi all'Inter ha avuto una annata dove ha vinto tutto, come comunicazione è il numero uno, potrebbe fare il professore universitario".

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