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Calcio: Tavecchio, semifinali obiettivo minimo Italia agli Europei

12 ottobre 2015 | 16.48
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Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, con il ct Antonio Conte (foto Infophoto) - INFOPHOTO
Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, con il ct Antonio Conte (foto Infophoto) - INFOPHOTO

"L'obiettivo minimo agli Europei sono le semifinali. Poi chi vivrà, vedrà". Lo ha detto Carlo Tavecchio, presidente della Figc, all'indomani della vittoria degli azzurri contro l'Azerbaigian che ha sancito la qualificazione dell'Italia alla rassegna continentale del prossimo anno.

"Fra i primi quattro bisogna arrivarci. Abbiamo visto che per squadre come la Germania e l'Olanda non sono rose e fiori. Noi ci siamo qualificati una partita prima, vuol dire che qualcosa valiamo", ha evidenziato Tavecchio in occasione della presentazione della nuova partnership con i quotidiani Corriere dello Sport e Tuttosport.

"Nel nostro gruppo abbiamo giocatori creati da Conte, abbiamo un collettivo notevole perché l'ha creato un uomo. Non dimentichiamoci che alla fine del Mondiale non solo non eravamo messi bene, ma peggio", ha fatto notare Tavecchio.

Il presidente federale è anche tornato sul tormentone del contratto del ct e del possibile rinnovo oltre il 2016: "La sintonia del rapporto con Conte è quotidiana, ci sentiamo minimo due volte a settimana e quasi quasi andiamo a messa insieme...Altro problema è quello del rinnovo e noi non andiamo a discutere impegni relativi ad agosto del prossimo anno. Posso però dire che Conte, per quella che è la mia impressione, in questo momento è molto contento di essere alla guida della nazionale. Abbiamo creato non un ct, ma un responsabile di tutte le nostre nazionali. Non dimentichiamo che non andiamo alle Olimpiadi e che abbiamo mantenuto i tecnici che ha detto Conte, anche se Tavecchio aveva deciso diversamente", ha fatto notare il numero uno di via Allegri parlando in terza persona.

"Le responsabilità delle nazionali -ha proseguito- sono solo sue, quando troverà un altro incarico di questo tipo a livello Mondiale? Ci sono sei nazionali che Conte può gestire, può intervenire quando vuole e non ho mai discusso una sua scelta: più di questo cosa posso fare? Noi siamo servi di tutti ma schiavi di nessuno. Conte è il miglior tecnico anche per la nazionale futura. Ci sono poi le sirene del calcio nazionale ma direi più di quello internazionale, perché poi bisogna capire chi può sostenere certi oneri".

Parlando del suo futuro, Tavecchio si è poi detto pronto a ricandidarsi per un suo secondo mandato alla guida della Figc: "Non voglio fare 15 anni come è stato nella Lega dilettanti, ma un anno e mezzo di transizione l'ho fatto e se ci saranno le condizioni...Non mi dispiace fare il presidente federale, sarei un ipocrita a dire il contrario. Non c'è nessuno in Italia che lo fa per spirito di servizio, forse il Papa...Se la salute sarà buona e ci saranno convergenze future per riportare al centro del calcio la Federazione, se vorranno ci sarò. Altrimenti -ha concluso- andrò a scalare il Sassolungo".

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