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Mihajlovic: "Per la Champions c'è anche il Milan ma ora pensiamo al Chievo"

27 ottobre 2015 | 16.13
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Sinisa Mihajlovic (Infophoto) - INFOPHOTO
Sinisa Mihajlovic (Infophoto) - INFOPHOTO

"Credo all'obiettivo Champions, perché non dovrei. Se la Juve crede alla rimonta per lo scudetto non capisco perché noi non dovremmo pensare alla Champions". Il Milan vuole crescere e crede all'obiettivo terzo posto, a ribadirlo è il tecnico rossonero Sinisa Mihajlovic che dopo la sofferta vittoria col Sassuolo domani contro il Chievo avrà l'opportunità di recuperare ulteriore terreno in campionato.

"In Italia non ci sono partite facili e il Chievo ha dimostrato di essere una buona squadra contro il Napoli: corre tanto, è tosto con attaccanti veloci, una squadra battagliera. Dobbiamo essere all'altezza come atteggiamento, poi magari usciranno fuori le nostre doti tecniche migliori -spiega il mister nella conferenza stampa della vigilia a Milanello-. Giochiamo in casa, è una occasione per vincere e dare continuità, salire in classifica e prendere fiducia e far passare un po' di paura".

Nonostante le difficoltà mostrate col Sassuolo Mihajlovic vede i progressi del suo gruppo: "Siamo una squadra più compatta. Difendiamo meglio, i gol li subiamo ma le occasioni subite sono sempre minori, e questo è fondamentale. Dobbiamo cercare di avere continuità di risultati, la classifica è corta, se sapremo soffrire adesso poi la strada sarà in discesa quando recupereremo i giocatori davanti. I ragazzi hanno mostrato un grande spirito di squadra". Il punto dolente è la carenza di attaccanti a disposizione. "Da inizio stagione non abbiamo Menez, capocannoniere del Milan nella scorsa stagione, e neppure Niang che è un giocatore importante. Balotelli appena arrivato ha fatto bene poi si è infortunato. Abbiamo due grandi giocatori come Luiz Adriano e Bacca ma abbiamo poche scelte. Quando li recupereremo tutti avremo più potenziale offensivo e ci potremo divertire".

Parlando di modulo Mihajlovic chiarisce. "In futuro il nostro modulo sarà il 4-4-2, giocheremo con due punte. Il 3-4-1-2? Siamo partiti con quel modulo perché è nel dna del Milan, pensando di avere Menez a disposizione. Sulla trequarti ti fa saltare l'uomo, poi ci siamo allungati coi tempi e una volta capito che non sarebbe tornato abbiamo capito che con quel modulo non abbiamo l'equilibrio giusto. Le scelte? Io sono l'allenatore, le scelte le faccio io prendendomi le mie responsabilità. Poi è giusto il confronto con la società ma io sono pagato per prendere delle scelte".

Capitolo portiere con Donnarumma preferito a Diego Lopez nell'ultima di campionato. "Non guardo se un giocatore è più o meno vecchio ma se è bravo o meno. So che non è facile mettere dentro un ragazzo che non ha neanche 17 anni in una partita decisiva in porta, quello che ho voluto fare è vedere la sua reazione. Anche il portiere può essere fuori forma. So che è un ruolo particolare ma sono tutti e due portieri di grande personalità".

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