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Olimpiadi: Malagò, dopo Parigi valuteremo questione sicurezza per Roma 2024

23 novembre 2015 | 15.56
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"Oggi ci stiamo concentrando sulla prima parte del dossier, che è quella degli impianti. Quella sulla sicurezza deve essere realizzata tra febbraio 2016 e primavera 2017 e la valuteremo. Già prima sui Giochi Olimpici c'era sicurezza ai massimi livelli, non so cosa possa voler dire andare oltre e non me la sento di fare ipotesi perché non sono un esperto del settore". Giovanni Malagò, presidente del Coni, si esprime così sulla possibilità che, alla luce dell'allarme terrorismo innescato dagli attentati di Parigi, non sarà prestata maggiore attenzione agli aspetti relativi alla sicurezza nel dossier della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024.

"Dopo Parigi onestamente non mi aspettavo qualcosa di diverso, ci potrebbe essere un contraccolpo psicologico da parte di qualcuno e ci vuole del tempo per metabolizzare quello che è successo, anche nelle abitudini della gente", aggiunge Malagò a margine del sessantesimo anniversario del centro di preparazione olimpica di Formia. Quanto alla scarsa presenza del pubblico allo stadio Olimpico in occasione di Lazio-Palermo, Malagò precisa: "La situazione di Roma vale per entrambe le tifoserie (in sciopero anche nel derby per protestare contro la divisione delle curve per motivi di sicurezza, ndr), ma questo a prescindere dai fatti di Parigi".

Il numero uno dello sport italiano sul centro di Formia aggiunge: "Questo centro è indubbiamente l'eccellenza del sistema sportivo del Paese. Non è merito mio, ma di tante persone che sono qui e di chi non c'è più e che ha avuto la forza e l'idea di pensarlo, progettarlo e sostenerlo", spiega Malagò, in occasione del sessantesimo anniversario. "Ringrazio tutti coloro che hanno sentito questo posto casa loro per sessant'anni -ha aggiunto il numero dello sport italiano durante la sua visita al Cpo di Formia-. L'atletica è padrona di casa qui, le medaglie d'oro sono dell'atletica, è nella storia. Non dobbiamo però vivere solo di ricordi e pensare che se siamo stati grandi questo ci consente di avere una sorta di rendita. Dobbiamo tornare ad essere grandi e questo centro può essere uno stimolo per farlo".

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