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In canoa attraverso l'Atlantico, anche un italiano sfida l'Oceano

03 dicembre 2015 | 09.23
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Matteo Perucchini
Matteo Perucchini

Riparte il 15 dicembre la Talisker Whisky Atlantic Challenge la gara di canottaggio più dura al mondo: 3.000 miglia nautiche da La Gomera nelle Canarie fino a raggiungere Antigua, remando per circa sei settimane, anche se in alcuni casi possono volerci fino a 100 giorni per completare la traversata. L'obiettivo di raccogliere fondi destinati a enti di beneficenza meritevoli in tutto il mondo.

Una gara famosa per le sue condizioni insidiose ed estreme: i concorrenti, che possono gareggiare in squadre o in solitaria, bruciano fino a 8.000 calorie al giorno e perdono circa il 20% del proprio peso corporeo sfidando onde alte fino a 12 metri, affrontando tempeste tropicali, in assenza di sonno, caldo soffocante e forte stress psicologico dovuto alla permanenza in un ambiente così pericoloso e imprevedibile come l’oceano.

L'impresa, che si ripete ogni due anni, tocca per la prima volta in assoluto anche l'Italia. Tra i partecipanti infatti è pronto a sfidare l'Atlantico anche l'italiano Matteo Perucchini, varesino trapiantato in Inghilterra che affronterà la traversata completamente in solitaria. Tra sedute di crossfit e boxe, Perucchini si allena con un preparatore atletico e nutrizionista dell’Università di Exeter che prepara sportivi ed esploratori di tutto il mondo. "Sono ormai più di 10 anni che sogno questa avventura; mi auguro che la traversata cui mi accingo a partecipare contribuirà a motivare altre persone ad uscire dalla loro zona di comfort ed a seguire i loro sogni", afferma, preparandosi a salire a bordo dell'imbarcazione battezzata, non a caso, 'Sogno Atlantico'.

L'impresa, che tiene col fiato sospeso appassionati e non di canottaggio, ha visto negli anni la partecipazione dei più svariati equipaggi da tutto il mondo tra cui quest’anno reduci di guerra, studenti universitari, e addirittura un team composto da 4 mamme.

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