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Coni: Malagò inaugura risonanza, 'Acqua Acetosa fiore all'occhiello sport italiano'

23 dicembre 2015 | 10.00
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Coni: Malagò inaugura risonanza, 'Acqua Acetosa fiore all'occhiello sport italiano'

E' intitolata alla memoria di Pietro Mennea la nuova risonanza magnetica dell'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport, realizzata grazie al contributo della Fondazione Roma presieduta dal professor Emmanuele Emanuele. Il macchinario è stato inaugurato presso il centro di preparazione olimpica 'Giulio Onesti' dell'Acqua Acetosa, definito dal presidente del Comitato olimpico Giovanni Malagò "uno di quei fiori all’occhiello non solo del Coni, ma di tutto il sistema sportivo italiano".

"E' una di quelle cose che ci invidiano, per cui siamo conosciuti nel mondo e di cui andiamo fieri", ha aggiunto il numero uno dello sport italiano, per il quale la nuova risonanza donata dall’ente privato rientra in quel piano di sviluppo di tutto il centro di preparazione olimpica: "Come tutte le cose, giorno dopo giorno dobbiamo migliorare con investimenti nelle infrastrutture sportive, con miglioramenti tecnologici, con interventi nelle foresterie, che non devono però diventare alberghi a 5 stelle. Tutto questo entrerà nel dossier olimpico e non ci fermeremo. Ci sono altri progetti perché l’appetito vien mangiando e già pensiamo a cosa fare da qui a un anno".

Malagò si è poi soffermato sulle difficoltà riscontrate per portare a termine il progetto: "C'era il rischio forte che non vedesse la luce, poi grazie a un eccellente connubio tra pubblico e privato, due mondi apparentemente così lontani come la Fondazione Roma e il Comitato olimpico, siamo riusciti ad andare avanti -ha evidenziato-. E' infinita la lista dei pezzi di carta, della burocrazia che ci troviamo davanti malgrado facciamo tutto questo da ente pubblico e senza scopo di lucro in favore dello sport e del sociale. Devo dire che senza la mia cocciutaggine e rabbia e senza la grande pazienza e sensibilità del professor Emanuele oggi non saremmo qui. Abbiamo dimostrato che insieme si possono vincere queste partite".

"Non potevo che rispondere positivamente a questo importante appello per andare incontro ai bisogni dello sport ma anche della società civile", le parole di Emanuele, soddisfatto ma anche polemico viste le difficoltà incontrate in corso d’opera: "Altrove, come in America o in Inghilterra, il rapporto col privato è considerato essenziale, qui invece è un ostacolo costante. Troviamo resistenze incomprensibili davanti a investimenti di milioni di euro. E' inaccettabile in un paese civile. Il privato è visto come un erogatore di denaro e non come un collaboratore. Abbiamo creato tutto dal nulla, sopra un terreno abbandonato -ha fatto notare-. E senza Malagò non sarebbe stato possibile. Sarà un luogo aperto non solo agli atleti, ma anche alla cittadinanza. Questa è una tappa, deve diventare un centro di eccellenza mondiale cui aggiungere altre tecnologie oltre a quelle già esistenti".

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