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Il miracolo di Ranieri, Leicester campione d’Inghilterra

03 maggio 2016 | 07.09
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(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

Il miracolo è compiuto, il Leicester di Claudio Ranieri è campione d’Inghilterra. Le ‘Foxes’ si aggiudicano la Premier League con 2 giornate d’anticipo grazie alla preziosa collaborazione del Chelsea, che ha fermato il Tottenham e regalato all’allenatore romano il titolo e un posto nella storia. Il Leicester, fondato nel 1884, per la prima volta si aggiudica il campionato e impreziosisce il proprio palmares che, prima dell’exploit targato Italia, comprendeva solo 3 Coppe di Lega e una Community Shield. Solo un anno fa, la squadra evitava la retrocessione grazie ad uno strepitoso rush finale, con 7 vittorie nelle ultime 9 giornate. Ora la città impazzisce per un trionfo tanto meritato quanto inatteso. Le ‘volpi’ hanno sorpreso tutti, compresi i bookmaker che ad inizio stagione quotavano 5000/1 il trionfo della squadra.

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Ranieri, a quasi 65 anni, centra il successo che rende straordinaria una carriera già da incorniciare. Reduce dalla disastrosa esperienza sulla panchina della Grecia, nell’estate 2015 il tecnico romano è stato accolto con scetticismo quando è arrivato al King Power Stadium. Nella sua prima avventura inglese, alla guida del Chelsea più di 10 anni fa, si era guadagnato il soprannome di ‘tinkerman’ per le decisioni giudicate cervellotiche da media e tifosi. A Leicester ha avuto il merito di assemblare una squadra quadrata, in grado di correre più e meglio degli altri, abile a contenere e a colpire di rimessa. La favola porta le firme, in particolare, di Jamie Vardy e Riyad Mahrez: il bomber e il genio, capaci di accendere la luce in un istante. In mezzo al campo, i polmoni di N’Golo Kanté non si sono concessi pause nell’arco di 9 mesi. In difesa, attorno all’esperienza di Robert Huth e del capitano Wes Morgan, è stato costruito il muro che ha tenuto inviolata la porta di Kasper Schmeichel, figlio d’arte e campione d’Inghilterra come papà Peter, per ben 15 volte.

Il Leicester, partito con l’obiettivo dichiarato di conservare un posto nell’elite del calcio inglese, ha saputo approfittare dell’annata anonima di tutte le big della Premier. Il Chelsea campione in carica si è liquefatto subito, con il conseguente esonero di José Mourinho. Il Manchester City è calato in primavera, l’Arsenal ha onorato la fama di ‘perdente di successo’, mentre il Manchester United ha inanellato un’altra stagione avara di soddisfazioni. A contrastare la Cenerentola del torneo è rimasto solo il Tottenham, che ha alzato bandiera bianca a 180 minuti dal traguardo.

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