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Internazionali Bnl, Malagò incontra famiglia Djokovic

13 maggio 2016 | 14.34
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Giovanni Malagò e la famiglia Djokovic
Giovanni Malagò e la famiglia Djokovic

Incontro curioso agli Internazionali Bnl d'Italia, tra il numero del Coni, Giovanni Malagò, e i genitori di Novak Djokovic. "E' stata una visita di cortesia, in quanto la famiglia Djokovic è legata alla città di Roma, oltre alla loro volontà di sviluppare qualche iniziativa”, ha spiegato Malagò, rivelando anche un accordo tra il Circolo Canottieri Aniene, di cui Malagò è presidente, e l'academy di tennis di Belgrado 'Novak Djokovic': “C'è l'ipotesi con Vincenzo Santopadre (ex tennista e attuale capitano dell'Aniene, ndr) di uno scambio di esperienze e formazione”, l'anticipazione di Malagò.

Al centro del colloquio, la passione in comune per il tennis e la volontà della famiglia del numero uno al mondo di sviluppare progetti legati al suo brand in Italia. "E' stata una chiacchierata su alcuni progetti di collaborazione che vorremmo fare in futuro fra il tennis serbo e italiano ma non voglio dire di più”, si è limitata a dire la mamma di Djokovic, Diana. La quale, assieme al marito, ha regalato al presidente del Coni una confezione speciale di 'Golden Honey', il miele prodotto dalla famiglia del tennista serbo. In cambio, il capo del Comitato olimpico nazionale, ha regalato il libro '100 anni di Coni', pubblicato in occasione del Centenario della fondazione del Comitato: “Mi hanno regalato questo straordinario 'Gold Honey' -ha aggiunto Malagò-, il prossimo anno la famiglia Djokovic pensa di prendere uno stand (agli Internazionali Bnl d'Italia, ndr) con il brand 'Djokovic'. Il loro obiettivo è farlo diventare l'atleta tennistico più importante della storia e in prospettiva anche di tutti gli sport. Sono molto concentrati su questo”.

Concludendo, il presidente del Coni ha sottolineato “l'orgoglio della Serbia, che come ministro dello sport ha Udovicic, leggenda della pallanuoto, e come presidente del Comitato olimpico nazionale un grande come Divac. Attorno a questo orgoglio vogliono costruire tutto un movimento e sanno benissimo che dal sistema sportivo italiano devono molto copiare. Attorno a un campione come il figlio, possono costruire una credibilità fortissima”.

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