"Ci sarò e questo è l'importante, per godere appieno di tale opportunità, ma non so quale sarà il mio livello di tennis, se riuscirò ad essere competitivo". Rafa Nadal rompe il silenzio a più di un mese dall’annuncio choc del suo ritiro dal Roland Garros per un infortunio al polso che lo ha messo fuori causa anche per Wimbledon.
Il 30enne spagnolo torna a parlare per confermare che sarà ai Giochi di Rio 2016, dove sarà il portabandiera del suo Paese. "Il polso sta meglio, è stato un infortunio inopportuno e sfortunato perché le cose andavano bene e mi stavo divertendo, cosa che non riuscivo a fare nel 2015", aggiunge il numero 4 del mondo che poi torna sulla grande delusione per la rinuncia ai Giochi di Londra 2012.
"La decisione di dover dire di no a Londra è stata la più difficile della mia vita -riconosce il vincitore di 14 Slam durante il gala annuale della borsa di studio Podium Telefónica-. Quelle di Pechino 2008 furono due tra le migliori settimane della mia vita e conquistare la medaglia d’oro è un colpo di fortuna perché può accadere solo ogni quattro anni. Ai Giochi provi dei sentimenti e una pressione che non si possono descrivere. Per questo fu pesantissima la delusione di non poter portare la nostra bandiera a Londra quattro anni fa senza sapere se avrei partecipato alle Olimpiadi successive".
Salvo problemi dell’ultim’ora Nadal ai Giochi brasiliani sarà in lizza in tre specialità: singolo, doppio maschile e doppio misto, in coppia con Garbiñe Muguruza, stella emergente del circuito in rosa e vincitrice a Parigi. "Garbiñe è un punto di riferimento dello sport spagnolo. Poter competere insieme a lei in un ambito per me nuovo mi rende molto eccitato", conclude Nadal.
Intanto da Parigi arriva la notizia che si svolgerà il 7 luglio 2017 il processo nei confronti dell’ex ministro francese della sanità e dello sport, Roselyne Bachelot, denunciata per diffamazione da Nadal per aver dichiarato in televisione in marzo che lo spagnolo era stato fermo per 7 mesi tra il 2012 e il 2013 per 'silent ban', dopo esser risultato positivo a un controllo antidoping, e non per via di un infortunio al ginocchio.
Affermazioni non avallate da alcuna prova, che hanno portato il tennista iberico a sporgere denuncia lo scorso 25 aprile, auspicando poi in maggio la pubblicazione di tutti i test antidoping degli sportivi professionisti da parte delle autorità competenti.