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Campriani: "L'oro è una rivincita dopo 4 anni difficili"

08 agosto 2016 | 18.23
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

"Il tiro a segno è un paradosso continuo. Tutti hanno il battito a 3000 quando sono a un passo dall'obiettivo di una carriera e noi non possiamo averlo: non ci aiuta l'adrenalina, non ci aiuta quell'energia in più, quindi lì ti devi attaccare ai pensieri buoni che hai per battere le paure. E il mio pensiero buono di oggi era che grazie a questo sport sono stato un po' più vicino a mio padre quando ero piccolo". Niccolò Campriani si esprime così dopo il trionfo nella finale olimpica della carabina da 10 metri.

"E' successo un po' di tutto in questi 4 anni, non tanto in questi 20 minuti di finale -prosegue l'atleta delle Fiamme gialle ai microfoni di Rai Sport-. Ho fatto tantissima fatica per adattarmi al cambio delle regole, questa è la prima medaglia d'oro col cambio delle regole. Sono contentissimo per me e per tutta una serie di persone attorno a me. E' la prima medaglia assoluta di una carabina italiana, questo progetto ce lo siamo sviluppato insieme da zero, dal niente, buttando giù i disegni nel 2012, e nel 2013 avevo il prototipo e nel 2016 abbiamo vinto le olimpiadi: ho vinto anche un titolo costruttori -scherza l'azzurro-. Devo tanto a Petra (Zublasing ndr) perché in questi ultimi anni non ero la persona più felice del mondo, ho fatto veramente fatica a divertirmi nello sport che facevo e a mantenere la passione viva, lei era sempre lì a supportarmi. Non sarei qui oggi con una medaglia al collo senza di lei".

Infine sulle ultime battute della gara che lo ha consacrato oro olimpico. "In quelle situazioni estreme la tecnica salta, la punteria era così brutta, quel mirino è veramente impazzito e lì è tutta una questione di non mollare, di reggere con la testa", aggiunge Campriani.

"Quando mi sono reso conto di essere tra i primi tre, a medaglia, c'è stato una scarica di adrenalina e sono stato molto fortunato che c'era uno shoot off di spareggio perché lì la frequenza è andata troppo su. Il mio avversario ha tirato per primo, poi lì io ci ho messo tutto il cuore, mi scuso quasi per la reazione, balzare come un grillo non è da tiratore però veramente c'era tanta rabbia per questi 4 anni", conclude l'azzurro.

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