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'Le star Usa dopate a Rio 2016', hacker russi violano il sito della Wada

13 settembre 2016 | 13.33
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Simone Biles (Xinhua)
Simone Biles (Xinhua)

Le star americane hanno partecipato alle Olimpiadi dopo aver assunto farmaci in abbondanza. Gli hacker del gruppo Fancy Bears, che si schierano ''per il fair play e lo sport pulito'', hanno violato il sito dell'agenzia mondiale antidoping (Wada) e hanno pubblicato documenti relativi a diversi atleti a stelle e strisce: le star avrebbero fatto ricorso a certificati medici assortiti per giustificare valori anomali, non regolari secondo le norme antidoping, prima e durante i Giochi.

L'esenzione terapeutica consente l'assunzione dei farmaci: nessun illecito, quindi. Per Fancy Bears, associato recentemente anche alla diffusione di alcune email di Hillary Clinton, però ce n'è abbastanza per parlare di "vittorie macchiate".

"Vi riveleremo come vengono vinte le medaglie olimpiche. Abbiamo hackerato i database della Wada e siamo rimasti scioccati da quello che abbiamo trovato", scrivono gli hacker che, secondo la Wada, sarebbero russi. Nel mirino di Fancy Bears finisce in particolare Simone Biles, la straordinaria ginnasta capace di vincere 4 ori nella rassegna a 5 cerchi alla quale -è bene ricordare- la Russia ha partecipato con una delegazione ridotta per le sanzioni legate alle accuse di doping di Stato.

Secondo gli hacker, la ginnasta "ad agosto 2016 è risultata positiva per metilfenidato, uno psicostimolante, rinvenuto nel suo campione". Inoltre, Biles avrebbe assunto "anfetamine per un certo periodo". Nel frullatore dei sospetti finiscono anche la cestista Elena Delle Donne e le sorelle Serena e Venus Williams, colonne del tennis americano.

"Serena Williams, miglior tennista del pianeta, sta assumendo ossicodone, idromorfone (oppioidi), prednisone, prednisolone e metilprednisolone. Sua sorella Venus Williams è solita assumere prednisone, prednisolone, triamcinolone e formoterol". L'uso delle sostanze, autorizzato per uso terapeutico, non comporta irregolarità. Per gli hacker, però, non sembra essere così. "Dopo l'analisi dettagliata dei database hackerati abbiamo evidenziato che decine di atleti americani sono risultati positivi".

"I medagliati di Rio - è l'accusa - hanno regolarmente usato potenti sostanze illecite giustificate dall'esenzione terapeutica. In altre parole, hanno avuto l'autorizzazione a doparsi. Questa è un'altra prova della corruzione della Wada e del Dipartimento medico scientifico del Cio".

"Questa è solo la punta dell'iceberg -si legge ancora-. Lo sport di oggi è davvero contaminato, mentre il mondo non è a conoscenza di un ampio numero di atleti americani dopati. Invitiamo gli esperti, i dirigenti e i giornalisti ad esaminare con attenzione i file". L'Operation Olympics, dicono, andrà avanti. "Renderemo note informazioni esclusive relative ad altre Nazionali. Aspettatevi prove sensazionali relative a famosi atleti dopati".

WADA ACCUSA RUSSIA - A violare i data base della Wada sono stati hacker del gruppo Tsar Team, noto anche come Fancy Bear. E' la stessa agenzia antidoping a indicare la nazionalità dei responsabili dell''invasione'. Gli hacker sono entrati nel database dell'ADAMS (Anti-Doping Administration and Management System) utilizzando un account del Cio creato per le Olimpiadi 2016 e password ottenute con operazioni di phishing. "La Wada ha saputo dalle autorità che questi attacchi provengono dalla Russia", ha detto Olivier Niggli, direttore generale dell'agenzia.

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