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Roma 2024, Malagò dopo il no: "Raggi aveva diritto e dovere supervisione"

22 settembre 2016 | 10.42
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"Oggi qualsiasi opera pubblica richiede un investimento e questa amministrazione comunale aveva il diritto e il dovere di supervisionare. Alla Raggi abbiamo detto: assumiti la governance e governa il processo". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a Radio Anch'io su Radio1 all'indomani del 'no' della sindaca di Roma, Virginia Raggi, alla candidatura di Roma a organizzare le Olimpiadi del 2024. Dalla sindaca Virginia Raggi ''non mi aspettavo nessuna scusa. Non c'è problema, una donna non deve mai chiedere scusa'' anche se, aggiunge, il suo no ai Giochi mi ha fatto provare "un'amarezza infinita".

"Non so come nasca questa supposizione di me come potere forte legato al mondo delle costruzioni. Io mi occupo di sport 16 ore al giorno, peraltro da volontario", ha rimarcato Malagò, prima di soffermarsi sul tema della realizzazione delle opere.

"Voglio ricordare che per la prima volta il Cio aveva pensato di recuperare l'esistente e non costruire del nuovo. Le slide della sindaca erano le stesse nostre, tanto che avevamo presentato il progetto al Flaminio. Mi aspettavo con fiducia e speranza che l'amministrazione comunale accettasse questo slancio di positività e dicesse: 'adesso se ci sei tu ci mettiamo al riparo da qualsiasi rischio'".

Malagò replica poi a Simone Valente, parlamentare del M5S, che a 'Radio Anch'io' ha chiesto al numero uno dello sport italiano di spiegare "come siano stati spesi questi 20 milioni di euro" della candidatura olimpica. "Mi dispiace - sottolinea Malagò - ma l'onorevole Valente è poco informato. Noi siamo un ente pubblico, tutte le spese sono on line e i soldi sono quelli previsti dalla legge 'Sport e Periferie'. Non ho mai chiesto nulla alla sindaca, se qualcuno chiede il perché di quei soldi e quella legge fatta è perché oggi siamo ancora ufficialmente candidati con una mozione dell'amministrazione comunale precedente, con un endorsement del presidente della Repubblica, l'appoggio del premier e il supporto di tutto il movimento sportivo. Se vuole venire a controllare, mi chiama e le do tutta la documentazione".

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