"La Juventus non giocherà solo contro undici giocatori ma contro tutta la gente del Toro e coloro che lavorano con noi, dovranno sudare le proverbiali sette camicie. Non so il derby come finirà ma so che ne usciremo a testa alta giocando da Toro". E' un Sinisa Mihajlovic carico al punto giusto quello che si è presentato in conferenza stampa portando con sé un tifoso granata di lunga data e il magazziniere per far capire come quella del Torino sia un unica grande famiglia.
"Voglio vedere un derby bello, pieno di colori, intensità e cori. E anche di correttezza: il derby non è una guerra, è essenza del calcio, c’è passione, intensità, ci sono gli sfottò -prosegue l'allenatore serbo-. Ma resta sempre un gioco, che fa gioire, piangere, ma resta sempre un gioco".
Mihajlovic non nasconde la forza della squadra di Allegri. "La Juve è molto forte, ha tanti giocatori di qualità. Ha una grande società alle spalle, giocatori che sanno come stare in campo. Sono pericolosi su palle alte, inattive, sono aggressivi. Sicuramente noi dovremo fare una grande partita. Ma anche loro dovranno stare attenti: non a caso abbiamo il terzo attacco in Italia".
"Per me l’unica cosa che conta è vedere i miei giocare da Toro, perché quando ci riesce di solito porta a casa i punti. Noi dobbiamo giocare seguendo i nostri principi, ma giocare con ambizione, grinta e coraggio -sottolinea Mihajlovic-. La Juve va a tutto campo, giocando l’uno contro l’uno. Speravo non perdessero proprio la sfida prima di noi, loro sono una grande squadra. Ma anche noi siamo una grande squadra, e credo che lo dimostreremo. L’importante è dare il massimo: ci vorrà orgoglio e senso di appartenenza. E alla fine il risultato, qualunque esso sia, sarà accettato con più serenità".
Sulla mentalità che la squadra granata dovrà mettere in campo Mihajlovic aggiunge: "Dobbiamo alzare l’asticella, pensare più in grande: il derby è importante, ma è una partita che porta e porterà sempre tre punti. Poi dobbiamo pensare alle altre gare. Non dobbiamo accontentarci, sia vincendo, sia perdendo". Per quanto riguarda il modo in cui schiererà in campo il Toro per il derby, il tecnico granata conclude: "Noi non cambiamo mai il nostro modo di giocare, qualcosa può cambiare, magari un 20% rispetto alla partita precedente, ma perché dipende dall’avversario. Noi ci alleniamo pensando a noi prima che all’avversario preparando una gara con la nostra mentalità offensiva. Cercheremo di pressarli altri. Se poi la Juve ci chiuderà e non riusciremo a uscire, saranno stati bravi loro".
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