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Calcio: Montella, all'Olimpico voglio vedere un Milan spensierato

11 dicembre 2016 | 13.42
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Vincenzo Montella (foto Afp) - AFP
Vincenzo Montella (foto Afp) - AFP

"Quella con la Roma è una partita di alta classifica, ma quello che voglio dalla squadra è che arrivi alla partita con gioia e soddisfazione perché questo 'status' i ragazzi se lo sono conquistati con il lavoro. Se la devono godere questa serata e questa classifica". Vuole un Milan senza troppe pressioni il tecnico rossonero Vincenzo Montella alla vigilia del delicato match dell'Olimpico contro la Roma, sfida che vede di fronte le due più dirette inseguitrici della Juventus.

L'Aeroplanino ribadisce poi il grande rispetto per la formazione di Spalletti. "La Roma è stata costruita per vincere lo scudetto, con calciatori importanti, il suo allenatore è un plusvalore. Hanno giocatori che sanno interpretare tutte le situazioni, soprattutto a centrocampo con De Rossi, Strootman e Nainggolan. Servirà una partita estremamente concentrata, non dovremo sbagliare nessuna fase". In casa rossonera peseranno le assenze di Bonaventura e Bacca, ma Montella non ha intenzione di cercare alibi: "Vogliamo vincere la partita, dobbiamo essere sereni e goderci il momento per vincere, non per dare alibi alla squadra".

Per quanto riguarda la squalifica di due giornate annullata a Strootman, Montella spiega: "In Italia molti hanno la cultura del sospetto, non io. Prendo atto di questa decisione, l’avevo fatto con la squalifica, lo faccio adesso che l’anno tolta. Non sta a me dire e se è giusto o non è giusto dire se è stato toccato o meno. Sono tanti i giocatori che avrei voluto togliere alla Roma, non lui in particolare. Comunque se dovessi dire un nome sarebbe quello di Spalletti". Parlando del tecnico toscano nella conferenza stampa alla vigilia della gara, il mister rossonero ricorda i tempi passati assieme alla Roma. "Spalletti l’ho incontrato tante volte da giocatore e da allenatore, soprattutto da compagni e anche da allenatore. Nell’ultima fase della carriera mi ha fatto giocare poco, un anno meritavo molto di più, ma l’ho perdonato. Poi nel mio ultimo anno da calciatore mi ha aiutato molto a capire come si preparano gli allenamenti, mi ha dato più per la mia carriera da allenatore forse".

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