"Il calcio non è una equazione e i numeri non dicono tutto, conta lo spirito, parlare di fortuna sarebbe nascondersi un po'. Le critiche? Con la Nazionale andai da Berlusconi quando era premier e ci disse: 'Per essere un buon premier dal tuo ufficio stampa non devi farti leggere le critiche'. Siccome voglio essere un buon allenatore di questi tempi sto leggendo poco". Tenere la barra dritta in vista del recupero di campionato contro il Bologna, nonostante le tre sconfitte consecutive il tecnico del Milan, Vincenzo Montella, guarda avanti confortato dalle prestazioni dei suoi.
"Poter giocare subito dopo una sconfitta è un gran bel vantaggio, speriamo di vincere. Devo guardare a quello che fa la squadra in base agli obiettivi iniziali, le aspettative, e creare una mentalità attraverso un metodo di gioco -sottolinea l'Aeroplanino nella conferenza stampa della vigilia a Milanello-. Provare ad arrivare in Europa, far crescere i giovani e creare delle basi. Credo che siamo perfettamente in linea con tutto questo, non dobbiamo perdere l'equilibrio e farci turbare, dobbiamo dimostrare di avere quell'orgoglio per allenare e giocare per il Milan del presente e del futuro".
"Il Bologna è una squadra molto equilibrata, a prescindere dall'ultima partita (l'1-7 contro il Napoli ndr), ma è una squadra con una sua fisionomia e che prova a giocare a calcio, è ben allenata. Noi dobbiamo pensare a noi stessi cercando di migliorare -sottolinea il tecnico campano che pensa alle occasioni sprecate dai suoi attaccanti nelle ultime sfide-. La fortuna in attacco non esiste, vorrei vedere personalità, sicurezza e idee, poi naturalmente negli ultimi 30 metri dobbiamo fare meglio, dobbiamo essere più determinati e occupare meglio l'area. Le idee ci sono, la presenza della squadra c'è, e di questo sono soddisfatto". Sull'incontro coi vertici societari Montella aggiunge. "Ci confrontiamo molto spesso telefonicamente, qualche volta vado in sede. Ci siamo detti le nostre impressioni e combaciano perché la squadra sta giocando bene".
Sull'affaire Bacca il tecnico spiega: "Ci siamo chiariti, ho voluto capire cosa gli passasse per la testa. Penso non abbia fatto nulla di grave, naturalmente è andato un po' fuori le righe ma lo ha riconosciuto". E sulla fascia di capitano contro la Samp a Zapata conclude. "Ci sono diversi motivi, uno è quello della maggior militanza rispetto agli altri in campo anche se per me non è l'unico dato. A me è piaciuto moltissimo il suo atteggiamento, un esempio per il gruppo, nel momento in cui è stato per alcuni mesi fuori nonostante fosse il giocatore più esperto e importante, ha dimostrato un certo spessore in termini di personalità, Zapata è un calciatore importante per la nostra rosa".
