"E' una partita estremamente difficile per il Milan, ma altrettanto lo è per la Fiorentina. E non è decisiva per l'Europa League". Vincenzo Montella allenta la tensione alla vigilia della sfida contro i viola, un'avversaria diretta nella lotta per un posto nella prossima rassegna continentale.
"Il campionato è lunghissimo e abbiamo la possibilità di entrare in Europa a prescindere dal risultato di domani. Certo che dobbiamo vincere e avere questa mentalità, ma non deve essere un assillo, bisogna arrivarci con tranquillità. Chi perde ha meno possibilità? Non è decisiva -risponde il tecnico rossonero in conferenza stampa-, anche se siamo qualche punto indietro non credo che davanti possano correre così tanto, almeno non tutte".
Da questo punto di vista, l'Inter secondo Montella sembra più attrezzata rispetto al Milan: "Credo che abbiamo vinto più o meno il 50% delle partite, non avendo mai perso un confronto diretto con le avversarie per l'Europa League. Anche se con l'Inter dobbiamo giocare e purtroppo come valori ha qualcosa in più", riconosce l'Aeroplanino, che in ogni caso non esclude altri "ribaltoni" in classifica.
Il tecnico non risparmia elogi per la Fiorentina, la squadra da lui allenata prima del passaggio al Milan: "E' una squadra molto coraggiosa, con grandissima conoscenza tattica e capacità di cambiare anche in corsa. Ha calciatori di grande talento, non specula sul risultato e gioca sempre per vincere, questo mi piace molto. Grandi meriti vanno a Paulo Sousa, ha dato alla squadra anche una grande mentalità a livello internazionale e i risultati lo dimostrano".
I viola dovranno fare a meno di Bernardeschi, squalificato, ma secondo Montella cambia poco: "E' un grandissimo talento, ma la Fiorentina ha i giocatori adeguati per sostituirlo. Il primo che mi viene in mente è Ilicic". In questi giorni decisivi per il futuro societario il tecnico esprime poi "grandissimo rispetto e riconoscenza per Berlusconi", che probabilmente vivrà domani la sua ultima partita a San Siro da presidente prima del closing, fissato all'inizio di marzo.
"Ci possono essere dei confronti, ma da parte mia sono sempre stati accettati e recepiti con la massima educazione. Poi si può essere più o meno d'accordo su certi aspetti, ma anche da parte di Berlusconi ho sempre avuto riconoscenza. A volte -osserva- da parte dei presidenti ci possono essere argomentazioni per stimolare i miglioramenti, io l'ho sempre letta in questo modo e mai come un rimprovero".
"Berlusconi vuole il trequartista? Ma noi giochiamo con il trequartista, lo è Suso e anche Bonaventura. Questo non sono riuscito a capirlo", puntualizza il tecnico, che rimanda comunque al futuro ogni discorso sulla nuova proprietà. "I cinesi mi stimano? Se dessi retta a tutte le indiscrezioni non dormirei e io invece voglio dormire. Mi rapporto a questa società e a Galliani, poi quando arriveranno i nuovi mi rapporterò con loro. Nessun contatto con i cinesi? Assolutamente no, io ho sentito una sola campana e continuo a sentire solo quella. Perché sono fatto così e devo fare così, altrimenti avrei generato ancora più confusione".
Di certo, la speranza di Montella è quello di rimanere alla guida del Milan anche nella prossima stagione: "L'allenatore non può andare troppo avanti, perché il calcio va veloce. Un mesetto fa mi chiesero del possibile rinnovo con il Milan, sono bastate un paio di brutte sconfitte e già ero con un piede fuori. Il calcio è così e questo non mi turba. Sicuramente sono contento di allenare il Milan, ho inseguito tanto questa società e mi auguro che possa esserci la possibilità di continuare. Dipende anche da me, ma non solo da me".
