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Calcio: Spalletti, scudetto? Vinciamo prossime 5 gare poi vediamo

18 marzo 2017 | 17.00
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Il tecnico della Roma Luciano Spalletti  - AFP
Il tecnico della Roma Luciano Spalletti - AFP

"La squadra nelle prossime 4-5 partite se fa vedere di essere quello che è stata le può vincere tutte e se fa così poi c'è un altro raggruppamento di gare dove ci sta tutto. Queste 4-5 le voglio vincere tutte e dopo 4-5 partite gli scenari possono cambiare. Manca lo strappo finale, però poi è la volata che conta, se sei a 4-5 metri li puoi recuperare. Se non ci sei è più difficile. Alla squadra è stato detto che si può determinare la volata". Il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, non mette ancora da parte il discorso scudetto. Le prossime 4-5 gare determineranno o meno la volata finale con la Juventus.

Il tecnico toscano torna poi sulla gara con il Lione. "Ho visto grandissima disponibilità di mettere apposto quello che può venir fuori da una sconfitte del genere. La pesantezza dei duelli e degli scontri, quando esci sconfitto, fa ancora più male, per cui ci sono molte botte da mettere apposto. Edin aveva preso un calcio e poi una botta in faccia, ma di infortuni veri e propri non ho sentore anche se l'allenamento di oggi servirà per vedere se le sensazioni che abbiamo avuto sono corrette", dice Spalletti tornando sulla dolorosa eliminazione della squadra giallorossa dall'Europa League per mano del Lione, alla vigilia della sfida con il Sassuolo. L'allenatore della Roma, vede comunque molti aspetti positivi nella gara vinta per 2-1 all'Olimpico che non è bastata per qualificarsi. "Bisogna raccontarsi sempre la verità, essere obbiettivi, confrontarsi, essere realisti e analizzare quello che è successo. E' una sconfitta che brucia, ma bisogna analizzarla, è una di quelle partite che il giorno dopo ti alzi e hai la sensazione di non avere quasi più niente in mano, di aver perso tutto", prosegue.

"Se si analizza la cosa in modo corretto ti rendi conto che la partita ha tutto, che l'asticella della tua squadra è quella, che ci sono possibilità importanti, belle. E' vero che ti viene a mancare quella manifestazione ma è determinata da una partita in cui meritavi altro, era la partita che io volevo avessero giocato. Poi ci sono quei risultati che ti lasciano senza fiato -aggiunge Spalletti-. Questo è il livello contro una squadra forte, 25 tiri in porta sono il segno che ha fatto bene la Roma, poi nel finale ha concesso qualcosa, ci siamo forse fatti prendere da quello che poteva essere il tempo restante. Ma sono stati bravi e auspico che anche nelle altre partite facciano così bene, in questo modo vinceremo tante altre partite e rimarremo in Europa. Si ritenta di essere quelli lì anche domani sera, non sarà facile".

"Di Francesco? Diventa facile dire che è un professionista di alta qualità: l’anno scorso ha fatto benissimo, quest’anno ha avuto momenti di difficoltà. Quello che è successo in questa stagione è una cosa abbastanza normale, determinata dalla qualità che hanno espresso l’anno scorso. Ci sono anche gli altri: ci può stare. Hanno dei giocatori, però, molto forti: Defrel, che abbiamo guardato anche noi, Berardi, dei nazionali, un gioco di squadra ormai collaudato da un disegno tattico di qualità. Hanno una vocazione offensiva di vedere il calcio: fraseggi, verticalizzazioni, sono forti", conclude Spalletti parlando del tecnico Di Francesco e del Sassuolo.

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