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Spalletti: "Nessuna guerra con Totti e non merito fischi"

30 maggio 2017 | 13.52
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(Afp)
(Afp)

"Non si può tornare indietro, io i fischi di domenica li ho sentiti e sono figli di chi ha parlato di una guerra interna tra me e Totti che non esiste. Io quei fischi non li merito per come sono fatto e come ho lavorato". Lo ha detto Luciano Spalletti nella sua conferenza stampa d'addio.

"Io con Francesco rimango amico, ci vado a cena e continueremo a rispettarci in tutto e per tutto - ha aggiunto l'allenatore di Certaldo -. Ho dovuto prendere decisioni che sono dispiaciute prima di tutto a me. Se quelle persone che mi hanno fischiato fossero entrati nella mia testa per un solo momento quando abbiamo perso con il Lione, con la Lazio in quelle partite fondamentali perse, sono sicuro che non mi avrebbero fischiato domenica".

"C'è bisogno di fare gruppo, di stare uniti e vicini - prosegue Spalletti -, perché l'esaltazione di un solo elemento portata ai massimi livelli disturba anche l'elemento stesso e appiattisce gli altri e quando difendo gli altri per voi è un andare contro di lui, non è così. Non ci sono riuscito in un anno e mezzo a fare questo, è segno che ho fallito nella cosa più importante perché la Roma ha potenzialità di struttura, ambientali, di forza di città. La prima cosa che volevo fare è riuscire a compattarli per lo stesso obiettivo e non ci sono riuscito, mi dispiace".

"Non sono stato io quello che lo ha fatto smettere, lui ha smesso da solo. Perché anche l'età che ha secondo me gli impone di smettere", continua Spalletti parlando dell'addio al calcio di Totti. "Secondo me l'ho fatto giocare un anno in più, gli ho voluto strabene - aggiunge l'allenatore toscano -. Se ha giocato poco e questa Roma ha fatto il record di punti, vuole dire che c'è un altro modo per arrivare alla vittoria. Questo senza togliere niente al fenomeno che è Totti e che ha dimostrato nella carriera facendoci vedere delle giocate impossibili".

"Lascio una Roma forte, una squadra che ha individualità importanti. Si poteva far meglio come collettivo e come obiettivo di tutti, probabilmente lì non ci sono riuscito. Secondo me non abbiamo remato tutti dalla stessa parte", continua Spalletti. "Voglio solo dire che ho lavorato in modo profondo, serio, cercando di fare il bene della Roma. Ho gioito e sofferto molto", aggiunge il tecnico.

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