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Ecco perché Andrea Agnelli è stato condannato

25 settembre 2017 | 16.38
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Andrea Agnelli non poteva non sapere. E non si è attivato per fermare una prassi irregolare. Il presidente della Juventus è stato inibito per un anno per i rapporti non consentiti tra il club e i tifosi, in relazione in particolare alla cessione di biglietti. Secondo il Tribunale federale nazionale della Figc, "la invocata estraneità del Presidente non possa ritenersi tale poiché il tenore della istruttoria e la indubbia frequentazione dirigenziale con gli altri deferiti, unitamente al lunghissimo lasso temporale durante il quale si è dipanato il periodo oggetto di indagine (ben 5 stagioni sportive) ed alla cospicua quantità di biglietti e di abbonamenti concessi illegittimamente recitino in maniera opposta rispetto alla ragioni rassegnate dal Presidente", si legge negli atti.

Agnelli, afferma l'organo giudicante, "nulla ha fatto per evitare il perpetrarsi di tali gravissime condotte". E, evidenzia il Tribunale, gli altri dirigenti "non sembrano mai preoccupati dell'eventuale circostanza che gli illeciti posti in essere vengano scoperti dal Presidente Agnelli e dai vertici societari (cosa che invece dovrebbe essere normale qualora un preposto contravvenga in maniera così abituale e reiterata a norme di legge e/o a direttive), elemento sintomatico del fatto che non sembra che tale modus operandi fosse considerato deplorevole all'interno della Societá, tanto é vero che, una volta emersa la condotta illecita, non risulta che la Società abbia adottato una politica di completa dissociazione ovvero abbia attivato azioni risarcitorie nei confronti dei dirigenti 'infedeli'".

In sostanza, "puó ritenersi, pertanto, che l'Agnelli, con il suo comportamento abbia agevolato e, in qualche modo avallato o comunque non impedito le perduranti e non episodiche condotte illecite poste in essere dal Calvo - che, al contrario di quanto sostenuto, non fosse titolare di una delega tale da consentirgli piena autonomia organizzativa e decisionale - e, conseguentemente dal D'Angelo e dal Merulla, al dichiarato fine di mantenere rapporti ottimali con la tifoseria".

Per quanto riguarda l'incontro che Agnelli "avrebbe intrattenuto un incontro con il Sig. Rocco Dominello, appartenente a una associazione malavitosa", "il Tribunale dopo ampia valutazione del materiale probatorio acquisito, è giunto alla determinazione che tale frequentazione avvenne in maniera decisamente sporadica ma soprattutto inconsapevole con riferimento alla conoscenza del presunto ruolo malavitoso dei soggetti citati". Il Tribunale, quindi, "non ritiene sufficientemente provato che una simile frequentazione fosse dotata della contestata "consapevolezza" riferita allo status di quei tifosi; e lo stesso valga per il Presidente Andrea Agnelli, da ritenere completamente ignaro in merito alla peculiarità illecita del personaggio Rocco Dominello, presentatosi ai suoi occhi come deferente tifoso, ma non già come soggetto incline alla pericolosità sociale".

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