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Calcio: Montella, sono sereno, nelle difficoltà riesco a dare il meglio

27 settembre 2017 | 14.12
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Vincenzo Montella  - AFP
Vincenzo Montella - AFP

"Le critiche fanno parte del gioco ma sono sereno. Ho voglia di dimostrare la mia passione e la mia determinazione. Ringrazio Mirabelli e Fassone che mi sono vicini e mi sostengono nelle scelte, lasciandomi lavorare in piena autonomia. Nelle difficoltà riesco a dare il meglio di me stesso e questo è un momento di difficoltà". L'allenatore del Milan Vincenzo Montella si esprime così sul momento dei rossonero, reduci dalla sconfitta per 2-0 con la Sampdoria in campionato.

"Da giocatore ho subito 13 operazioni e mi sono sempre rialzato -ricorda Montella in conferenza stampa alla vigilia del match d'Europa League contro il Rijeka-. Da allenatore a Catania e a Firenze ho passato periodi difficili ma ho sempre svoltato con prestazioni e risultati al momento giusto, sono sicuro accadrà anche al Milan".

"Sicuramente abbiamo sbagliato nella preparazione della partita a livello mentale -prosegue Montella-. Ci siamo detti di non avere alibi, di sicuro questa squadra ha fame. C'è qualche ragazzo che ha bisogno di essere sostenuto e accompagnato più di altri, ma tutti insieme vogliamo riportare il Milan a scrivere nuove pagine della sua storia".

Il tecnico rossonero difende la campagna acquisti: "Si dicono tante cose ma secondo me la campagna acquisti è stata importantissima e molto chiara: sono stati presi giocatori vincenti, pronti e alcuni giovani dal grande potenziale. Questa squadra è destinata a crescere nel tempo anche senza di me, i ragazzi giovani hanno talento e sono un patrimonio per il Milan. Se siano giusto o meno le cifre spese, non lo so, non me lo chiedo. Quando faccio la formazione non penso a quanto sia stato pagato Bonucci rispetto a Cutrone".

Montella ammette che il suo Milan non è ancora pienamente una squadra: "C'è molto da fare. Se la partita di Genova fosse finita con uno 0-0 scialbo, non si sarebbe parlato di disastri. E' difficile amalgamare una squadra nuova, ma io ho voglia di correre, stare sul campo e arrivarci il prima possibile. In parte fino ad oggi mi sembra che comunque qualcosa si sia visto. Creare una mentalità quando ci sono tanti giocatori nuovi è più difficile. E' un ambiente che è da 10 anni che non vince, ma non vuol dire che non torneremo a farlo".

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