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Anna Frank

Manichini impiccati e guerra etnica, i precedenti degli ultrà Lazio

24 ottobre 2017 | 12.37
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(fermo immagine dal video)
(fermo immagine dal video)

La condanna del mondo sportivo, politico e non solo. L'indignazione di tantissimi tifosi sui social network. Il presidente della Repubblica Mattarella che parla di atto "disumano e allarmante per il nostro Paese". Il segretario del Pd Renzi che chiede di scendere in campo nel turno infrasettimanale di Serie A con la Stella di David.

E ancora, la scelta del presidente della Lazio Claudio Lotito di andare con una delegazione del club alla Sinagoga di Roma per rendere omaggio ed esprimere solidarietà alla comunità ebraica. Sono solo alcune delle risposte arrivate dopo il caso degli adesivi antisemiti con Anna Frank con la maglia della Roma che alcuni ultrà biancocelesti hanno lasciato in Curva Sud.

MANICHINI APPESI - Un caso che arriva in un anno in cui una parte della tifoseria laziale è già finita al centro delle polemiche. Lo scorso maggio, in via degli Annibaldi a Roma, vicino al Colosseo, su una passerella pedonale vengono impiccati alcuni manichini con le maglie della Roma assieme allo striscione 'Un consiglio, senza offesa, dormite con la luce accesa'.

Nella replica degli Irriducibili sull'episodio, arrivato qualche giorno dopo il derby perso dai giallorossi per 3-1 contro la Lazio, si sottolinea che, "seppur di cattivo gusto per alcuni, rientra tutto nel sano diritto a deridere l'avversario calcistico di sempre". Per questo, "non riteniamo di scusarci con nessuno".

GUERRA ETNICA - Pochi mesi prima, a dicembre 2016, sempre a ridosso di un derby, in rete vengono diffusi video in cui si vedono alcuni ultrà che parlano ai giocatori della Lazio durante un allenamento, dicendo: "Ricordatevi che per noi non è una battaglia, per noi è una guerra etnica".

Filmati che la Questura di Roma prende in esame, viste le "espressioni di incitazione all'odio e alla violenza da parte di alcuni tifosi laziali", aprendo anche un fascicolo d'indagine.

LA LAZIO - Da parte sua, intanto, il club continua ad impegnarsi nella lotta e nel contrasto di tali episodi. Il responsabile comunicazione della società Arturo Diaconale, in un'intervista a 'Radio Radio Tv', non ha escluso che i giocatori biancocelesti possano entrare in campo con l'immagine di Anna Frank sulla maglietta.

Inoltre, in occasione della chiusura della Curva Nord per due turni dopo i cori razzisti contro Adjapong e Duncan del Sassuolo, la società ha attivato la promozione 'We Fight Racism' per le partite Lazio-Cagliari e Lazio-Udinese.

'WE FIGHT RACISM' - "L'impegno della tifoseria e della società non può essere annullato o sminuito da comportamenti riferibili a sparuti e inqualificabili soggetti" si legge sul sito biancoceleste. E "proprio per tutelare l'interesse collettivo e del vero tifoso laziale" è stata attivata la promozione "che consentirà agli abbonati di Curva Nord di assistere alle gare contro Cagliari e Udinese sostenendo la campagna contro il razzismo".

Biglietti a 1 euro per l'ingresso, solo ed esclusivamente in modalità on-line, e "chi accederà allo Stadio Olimpico sarà lì per sostenere la squadra e testimoniare il rifiuto verso ogni forma di razzismo, sia esso di razza, religione, sesso o politica".

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