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Calcio

Figc, Fabbricini commissario

01 febbraio 2018 | 16.46
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Roberto Fabbricini prende il comando della Figc commissariata, Giovanni Malagò scende in campo in Lega A. Come da previsioni, saranno i due uomini forti del Coni a farsi carico del difficile compito di portare il calcio italiano fuori dal tunnel nel quale è finito, prima con la clamorosa esclusione dai prossimi Mondiali e poi a livello politico con le mancate nomine dei vertici delle due più importanti istituzioni calcistiche.

La nomina di Fabbricini è stata avallata all'unanimità dalla Giunta straordinaria riunita oggi a Palazzo H. L'attuale segretario generale del Coni, dal prossimo marzo presidente della Coni Servizi, resterà in carica per 6 mesi (fino al 30 luglio) anche se è probabile che la durata del commissariamento sarà prorogata dalla Giunta Coni.

Alessandro 'Billy' Costacurta e Angelo Clarizia sono stati nominati vice commissari Figc in un gruppo di lavoro completato dal professor Massimo Proto per statuti e regolamenti e da Alberto De Nigro per la parte amministrativa. "Ritengo che questa sia la strada migliore e giusta. Il criterio è molto chiaro: queste persone hanno un denominatore comune, nessuno ha un precedente con la Figc. C'è una forte discontinuità con la governance", ha rimarcato il presidente del Coni, Malagò, che ha spiegato così i motivi per cui non sarà lui in prima persona ad occuparsi della Figc.

"Ritengo un grandissimo errore essere contemporaneamente commissario di Figc e Lega A, vista la particolarità della situazione della Lega sia sotto il profilo dell'impegno che quello dell'esposizione. Poi non sarebbe serio non rispettare i miei impegni olimpici per le giuste e sacrosante istanze del mondo del calcio. Noi siamo il comitato olimpico italiano e non solo voglio, ma devo partire e stare 23 giorni in Corea. Gli atleti me lo hanno chiesto", ha detto ancora.

Per quanto riguarda il suo incarico in Lega A, dove sarà coadiuvato dai due nuovi sub-commissari Paolo Nicoletti e Bernardo Corradi, Malagò ha spiegato di attendersi una buona accoglienza ("Non vedo il motivo per cui non debba accadere"), poi ha fissato i primi e più importanti obiettivi: "Devo capire quale sarà la situazione dei bandi per i diritti tv, poi c'è il problema dello Statuto e della governance che si è arenato su tutti i fronti. Penso che si debbano individuare le persone più adatte, ma conclusi diritti tv e governance il tema commissario è chiuso".

Più articolato, soprattutto dal punto di vista prettamente sportivo, è invece il compito che attende Fabbricini e la sua squadra. La priorità è infatti quella di scegliere il nuovo ct della Nazionale, che sarà individuato dal neo commissario insieme a Costacurta. L'ex difensore azzurro avrà il ruolo forse più importante, ovvero le consultazioni con i tecnici con l'identikit giusto. I nomi? Quelli circolati alla fine dell'era Ventura: Mancini, Conte, Ancelotti o Ranieri.

"Dopo il miracolo sportivo di Conte all'ultimo Europeo sono aumentati i dubbi, ma come allenatori siamo numeri uno al mondo quindi godiamoceli", ha detto Costacurta, che parlando della sua nuova avventura in Figc ha sottolineato: "Io ho giocato con 14 palloni d'Oro, ma credo che questa sia la squadra più prestigiosa con cui ho mai avuto a che fare".

In attesa della scelta definitiva sarà Gigi Di Biagio, attuale ct dell'Under 21, ad assumere il ruolo di traghettatore per i prossimi impegni amichevoli. Quanto a Fabbricini, dopo molti anni da dirigente 'dietro le quinte', il braccio destro di Malagò si appresta ad aprire un nuovo capitolo della sua carriera senza paura o timori reverenziali: "Non sono un carneade -ha precisato-, chi lo pensa forse è entrato da poco nel mondo dello sport. Per me questo è un grande onore, perché essere al servizio dello sport è sempre stata la mia grande dedizione e peculiarità. Se potrò esserlo anche stavolta sarò molto felice". Di certo, la sua trasferta in Corea durerà solo pochi giorni, il tempo di assistere alla cerimonia di apertura e forse alle prime gare degli azzurri.

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