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Il cardiologo: "Morte improvvisa può accadere"

04 marzo 2018 | 22.20
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Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)
Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)

"La medicina dello sport in Italia funziona in maniera eccellente ed è invidiata da molti Paesi. La messa a fuoco del cuore degli atleti è di alto profilo basata sull'elettrocardiogramma, sull'ecocardiogramma, sull'esame obiettivo accurato. Diciamo che in Italia una causa prevedibile di morte improvvisa è estremamente difficile che possa succedere. Però accade, come in questo caso, ci sono delle cause di morte improvvisa che non sono assolutamente prevedibili come l'infarto, una coronaria può essere sostanzialmente normale anche alla coronarografia e dopo qualche minuto si forma un coagulo". E' quanto precisa all'AdnKronos il professor Filippo Crea, direttore del Dipartimento scienze cardiovascolari del Policlinico Gemelli, nella giornata della tragica morte del giocatore della Fiorentina Davide Astori, trovato senza vita nella stanza d'albergo dove era in ritiro con la squadra a Udine in vista del match che si sarebbe dovuto giocare oggi contro l'Udinese.

MIOCARDITE - "Altro motivo di morte può essere una miocardite, un'infiammazione del cuore che alle volte purtroppo esordisce con la morte improvvisa. Può essere una malattia genetica che ancora non conosciamo o uno spasmo coronarico, causa assolutamente imprevedibile - prosegue Crea -. Quello che è assolutamente prevedibile è che se nell'area dove avviene la morte improvvisa si trova un defibrillatore, la morte improvvisa si sconfigge".

"Presumere di poter prevenire tutte le morti improvvise è ipocrita e improponibile, non dobbiamo nasconderci dietro un dito - spiega -. I defibrillatori sono intelligenti e se non c'è una fibrillazione non danno una scarica. Dovremmo metterli in ogni angolo".

LA SCIENZA - "La sfida, più da un punto di vista scientifico, è avere un defibrillatore in ogni tasca e, a tal proposito, ci sono studi in corso per trasformare il cellulare in un defibrillatore" chiarisce Crea, direttore del Dipartimento scienze cardio-vascolari del Policlinico Gemelli.

"La morte improvvisa non sempre è prevedibile e quando arriva l'unico modo per risolverla, ed è risolvibile, è il defibrillatore. Quelli intelligenti che abbiamo oggi andrebbe messo in ogni angolo. In prospettiva - conclude - ognuno di noi dovrebbe avere il suo in tasca".

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