"Torino e le sue montagne hanno le carte in regola ed i numeri per essere, senza dubbio alcuno, la candidatura più forte per una competizione internazionale secondo i nuovi principi del Cio". Così, in una nota, la sindaca di Torino, Chiara Appendino, alla vigilia dell’incontro, domani al Coni, a cui parteciperà con il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, e Alberto Sasso, l’architetto che ha redatto il dossier di candidatura di Torino alle olimpiadi invernali del 2026.
"Oltre ad essere una location già strutturata, è perfettamente in linea con il protocollo ambientale del Cio ‘2020 the New Norm’ che traccia le linee guida per la massima sostenibilità ambientale, economica e sociale per gli eventi olimpici - aggiunge la sindaca - Poter riusare gli impianti per un secondo evento olimpico è, senza ombra di dubbio, il più grande valore aggiunto".
"Non vi saranno i cantieri impattanti del 2006 e gli eventi sportivi potranno essere testati con oltre 2 anni di anticipo, a partire dal 2024, con evidenti benefici sportivi e territoriali", osserva poi Appendino che prosegue: "Non di minore importanza la logistica stradale che le altre candidate omettono integralmente nei costi e che Torino ha già, definendo così lo scenario in assoluto più compatto. Significa - rileva - tempi di percorrenza di 1h e 15 min contro le oltre 2h e 30 tra Milano e Bormio o 2h e 23 min tra Cortina e Merano su strade complesse e inadatte".
"Torino contiene da sola tutto ciò che serve ed è richiesto dal Cio come candidatura ideale rendendo ogni altra soluzione un compromesso al ribasso", conclude la prima cittadina del capoluogo piemontese.