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Olimpiadi, sarà Milano-Cortina

01 ottobre 2018 | 11.59
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Aliona Savchenko e Robin Szolkowy alle Olimpiadi di Sochi (Fotogramma/Ipa)FOTOGRAMMA
Aliona Savchenko e Robin Szolkowy alle Olimpiadi di Sochi (Fotogramma/Ipa)FOTOGRAMMA

Sarà Milano-Cortina. E' ufficiale la candidatura italiana alle olimpiadi invernali. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante la riunione di Giunta. "Il Coni ha ufficializzato che la candidatura italiana per i giochi olimpici invernali 2026 sarà quella di Milano-Cortina" ha detto Fontana.

MALAGÒ - "Presentiamo un progetto innovativo, in linea con le linee-guida dell'Agenda 2020 e con le nuove norme, che includerà non solo le città di Milano e Cortina ma anche le loro rispettive Regioni, Lombardia e Veneto, entrambe già pronte a supportare la candidatura e a fornire le garanzie" scrive il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nella lettera con cui conferma al Cio la candidatura di Milano-Cortina. "In seguito alla riunione di venerdì scorso del Consiglio dei ministri, sono felice di comunicare ufficialmente che il Comitato olimpico italiano continuerà a lavorare per la candidatura di Milano e Cortina ad ospitare i XXV Giochi olimpici invernali nel 2026, con il supporto politico del nostro governo", si legge nella missiva inviata in data odierna al presidente del Cio, Thomas Bach.

SALA - Per il sindaco di Milano Giuseppe Sala l'ufficializzazione, da parte del Coni, della candidatura doppia Milano-Cortina è "un passo necessario e tanto atteso, oltre che positivo". "Ovviamente è un passo - spiega - poi è chiaro che adesso bisognerà lavorare e accelerare sulla preparazione di un ottimo dossier". Anche perché finora "abbiamo convinto il governo; ora dobbiamo convincere anche il Cio".

DI MAIO - Il ministro dello Sviluppo Luigi di Maio chiarisce subito però: "Dopo che è saltata l'ipotesi a tre la nostra posizione è molto semplice: chi le vuole fare o se le paga da solo o non si fanno". "E si dovranno pagare sia i costi diretti che i costi indiretti", aggiunge il ministro che spiega come partirà a breve una lettera indirizzata a alle amministrazioni di Cortina e Milano dove il governo metterà nero su bianco il fatto che non è disposto a spendere "un euro né come costi diretti che come costi indiretti".

APPENDINO - Duro il commento della sindaca di Torino, Chiara Appendino. "E' una candidatura per noi incomprensibile, si tratta di andare a costruire ed edificare dove non ci sono gli impianti, Torino era la meno costosa, chi si assume questa responsabilità dovrà spiegarlo al Paese" ha affermato Appendino.

"Chiederemo conto di questa scelta - ha aggiunto la sindaca - Torino con le sue valli c’è e c’è sempre stata. Al Paese qualcuno dovrà spiegare perché si porta avanti una candidatura che prevede di costruire ex novo quando dall’altra parte si poteva senza costruire nulla, quindi nessun impatto ambientale, minor impatto economico e sicuramente era l’unico modello sostenibile dato che il Cio chiedeva di utilizzare la legacy, cioè di riutilizzare gli impianti e non mi risulta che Milano e Cortina li abbiano".

"Noi abbiamo combattuto fino alla fine per poter fare un’Olimpiade che fosse sostenibile e che si basasse sul riutilizzo - ha sottolineato - io sono arrivata anche a mettere le mie dimissioni sul piatto per portare avanti questa candidatura, ci ho creduto fino in fondo. Non ho ancora visto un’analisi costi-benefici di questo modello che si sta portando avanti".

Appendino chiede al Coni di portare "in votazione i dossier, la candidatura di Torino è ancora in campo. Si entri nel merito dei dossier, si analizzino i costi in modo analitico e il Coni si assuma la responsabilità delle proprie scelte. Se esiste Milano-Cortina, esiste anche Torino". "Come città chiedo conto che ci venga detto e dimostrato come questa candidatura possa stare in piedi senza risorse economiche e con costi maggiori rispetto alla nostra", ha concluso la sindaca di Torino.

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