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Capo ultrà Inter: "Fischi a Koulibaly? Non è razzismo"

08 gennaio 2019 | 17.58
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(Fotogramma)
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"Razzismo negli stadi non esiste, i buu a Koulibaly non sono razzismo ma un modo per innervosire l'avversario. Nelle curve non c'è razzismo ma solo campanilismo". E' l'opinione del capo ultrà Boys dell'Inter, Franco Caravita, in merito ai buu razzisti dei tifosi nerazzurri nei confronti del giocatore del Napoli, Kalidou Koulibaly. "Tutti o quasi tutti i tifosi nerazzurri che hanno fischiato Koulibaly lo vorrebbero in squadra perché è un giocatore forte", sottolinea Caravita all'Adnkronos.

Il capo ultrà parla anche del Daspo. "Così com'è non va bene e va cambiato. Non c'è equità, ad oggi decide solo la Questura e se tu sei antipatico per qualche motivo alla polizia possono darti 5 anni" dice Caravita, all'indomani della riunione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive convocato dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in seguito ai fatti del 26 dicembre scorso a Milano, in occasione di Inter-Napoli, con la morte del tifoso Daniele Belardinelli.

"Sono d'accordo con il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha parlato di un maggiore coinvolgimento dei tifosi sulla sicurezza dentro e fuori gli stadi - aggiunge Caravita - D'altronde la repressione ha fallito e si deve evitare il muro contro muro. Ci si deve mettere a un tavolo e ragionare ma solo con persone che conoscono gli stadi e le curve, servono persone competenti e non i soliti burocrati". L'ultrà nerazzurro è assolutamente favorevole al ritorno ai treni per i tifosi: "E' stato un grande errore toglierli, se tornano è un passo verso la giusta direzione".

In merito alla decisione del gip Guido Salvini di respingere la richiesta di domiciliari avanzata dai legali di Marco Piovella, indagato per gli scontri prima di Inter-Napoli, il capo ultrà afferma: "Piovella non ha provocato la morte del povero Belardinelli, non capisco perché sia in carcere. Se gli dovessero fare un processo per direttissima in poco tempo va fuori". Secondo il gip la morte di Belardinelli, per la quale sono indagate 8 persone, è "dovuta a fatti che egli stesso ha contribuito in modo importante a generare". Inoltre per Salvini "Piovella ostacola le indagini e segue le regole di omertà della curva". "Non esiste omertà - dice Caravita - Ad esempio Da Ros ha parlato e ha accusato Piovella. Le sue accuse però non le capisco, dice che gli hanno dato un bastone, ma nessuno dice che non lo hanno costretto a prenderlo: è stata una sua decisione".

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