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Mondiali Sci

Paris d'oro nel SuperG

06 febbraio 2019 | 13.54
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(Afp)
(Afp)

Dominik Paris trionfa nel SuperG ai Mondiali di sci di Are in Svezia dove conquista la medaglia d'oro. L'azzurro, sceso con il pettorale numero 3 ha chiuso con il tempo di 1.24.20 che nonostante qualche piccolo errore gli è valso il titolo Mondiale. Per l'azzurro è il primo titolo mondiale della carriera, aveva vinto una medaglia d'argento in discesa nel 2013 a Schladming. Dopo l'argento di Sofia Goggia di ieri sono cominciati molto bene i Mondiali di Are per i colori azzurri.

Peccato per il quarto posto di Christof Innerhofer che ha chiuso con il crono di 1.24.55. La medaglia d'argento è andata a parimerito al francese Johan Clarey e all'austriaco Vincent Kriechmayr con il tempo di 1.24.29. Mattia Casse ha invece chiuso in ottava posizione con il tempo di 1.24.70, mentre ha saltato una porta Matteo Marsaglia.

Ad Are l'oro del superG va quindi al fuoriclasse italiano e a vederlo in pista viene da chiedersi come sia possibile che sia soltanto la sua fantastica prima volta. Come aveva già dimostrato in questa stagione, con il doppio trionfo di Bormio e lo show in discesa a Kitzbühel, l'azzurro conferma di essere il numero uno della velocità nello sci alpino. Ha vinto soltanto con nove centesimi di vantaggio sul francese Johan Clarey (a 38 anni il più vecchio medagliato di sempre) e sull'austriaco Vincent Kriechmayr, argento ex-aequo, perché la sua gara è stata "sporcata" da un piccolo errore nel finale che gli ha fatto perdere qualche centesimo di troppo e lo ha costretto a soffrire aspettando man mano che i suoi avversari venissero giù ma che alla fine hanno fatto tutti peggio di lui. Paris, partito con il pettorale numero 3 come aveva fatto martedì Sofia Goggia, è stato super nella parte centrale del tracciato. Anche in alto non è stato il migliore, al punto da avere solo il settimo tempo al primo intermedio, poi col passare delle porte ha aumentato la propria velocità e nessuno è stato in grado di raggiungerlo. Il sospiro di sollievo più grande l'ha tirato dopo l'uscita del campione olimpico in carica Matthias Mayer, che era passato in testa al secondo intermedio con 12 centesimi di vantaggio sull'azzurro, ma dopo il salto ha saltato una porta e ha buttato al vento la gara. Oggi hanno sbagliato in molti, Jansrud e Svindal erano acciaccati e sono finiti fuori dalla top ten, lontanissimi dall'azzurro, così come l'altro norvegese Kilde (tra i migliori nella stagione) e Beat Feuz, che quest'anno in superG non riesce a rendere.

Ad Are l'oro del superG va quindi al fuoriclasse italiano e a vederlo in pista viene da chiedersi come sia possibile che sia soltanto la sua fantastica prima volta. Come aveva già dimostrato in questa stagione, con il doppio trionfo di Bormio e lo show in discesa a Kitzbühel, l'azzurro conferma di essere il numero uno della velocità nello sci alpino. Ha vinto soltanto con nove centesimi di vantaggio sul francese Johan Clarey (a 38 anni il più vecchio medagliato di sempre) e sull'austriaco Vincent Kriechmayr, argento ex-aequo, perché la sua gara è stata "sporcata" da un piccolo errore nel finale che gli ha fatto perdere qualche centesimo di troppo e lo ha costretto a soffrire aspettando man mano che i suoi avversari venissero giù ma che alla fine hanno fatto tutti peggio di lui. Paris, partito con il pettorale numero 3 come aveva fatto martedì Sofia Goggia, è stato super nella parte centrale del tracciato. Anche in alto non è stato il migliore, al punto da avere solo il settimo tempo al primo intermedio, poi col passare delle porte ha aumentato la propria velocità e nessuno è stato in grado di raggiungerlo. Il sospiro di sollievo più grande l'ha tirato dopo l'uscita del campione olimpico in carica Matthias Mayer, che era passato in testa al secondo intermedio con 12 centesimi di vantaggio sull'azzurro, ma dopo il salto ha saltato una porta e ha buttato al vento la gara. Oggi hanno sbagliato in molti, Jansrud e Svindal erano acciaccati e sono finiti fuori dalla top ten, lontanissimi dall'azzurro, così come l'altro norvegese Kilde (tra i migliori nella stagione) e Beat Feuz, che quest'anno in superG non riesce a rendere.

Fino a oggi Paris aveva conquistato una sola medaglia ai Mondiali, l'argento in discesa a Schladming nel 2013. Peccato che con lui sul podio non ci sia Christof Innerhofer, l'ultimo italiano che prima di Paris era stato capace (nel 2011) di diventare campione del mondo. Il quarto posto è beffa dopo una gara quasi perfetta, nella quale, come sempre, l'altoatesino conferma di essere tecnicamente tra i migliori del Circo bianco. Purtroppo non basta perché nella parte centrale Inner perde terreno e alla fine chiude a 35 centesimi da Paris e a 26 dalla coppia Clarey-Kriechmayr. La grande prova di squadra dell'Italia è arricchita anche dall'ottavo posto di Mattia Casse, che parte con il numero 30 ma fa una gara alla pari dei migliori, contenendo il ritardo a 50 centesimi. Finisce fuori, invece Matteo Marsaglia, ma tutto sommato può festeggiare anche lui. Avrà la discesa di sabato per rifarsi personalmente, ora può brindare al trionfo di Paris.

RODA: "PARIS CI FARA' GIOIRE ANCORA" - "E' stato straordinario, ha ottenuto una vittoria meritatissima anche perché sono anni che è ai massimi livelli, non dimentichiamoci che nel 2013 a Schladming vinse l'argento in discesa. Ora a 29 anni ha raggiunto la maturità del campione e son convinto ci farà gioire ancora". Così il presidente della Fisi, Flavio Roda, esulta per il trionfo di Dominik Paris. "La cosa che mi stupisce ogni volta di Dominik è la sua grande semplicità di fronte ad ogni vittoria -aggiunge il numero uno dello sci italiano all'Adnkronos -. Oggi non era affatto facile perché non c'era una buona visibilità e la pista era molto ghiacciata, come ha detto lui stesso gli sci gli sbattevano tanto ma non ha mollato di un centimetro e ci ha regalato questo splendido oro".

La vittoria di Paris arriva 24 ore dopo l'argento di Sofia Goggia, sempre in superG. "Indubbiamente è stata una partenza ottima, la cosa che più mi è piaciuta è stato l'atteggiamento di tutti i ragazzi, non solo di Dominik e Sofia, che hanno dato un qualcosa in più rispetto alle normali gare di Coppa del Mondo. Ora sappiamo che in alcune discipline siamo più in ritardo ma sono convinto che questi risultati saranno uno sprone per tutti".

Tornando sulla medaglia della 26enne bergamasca Roda sottolinea: "Per lei non c'è stato l'avvicinamento ideale alla rassegna iridata perché a ottobre si è fratturata il malleolo e ha rimesso gli sci ai piedi solo a fine anno però dal giorno dell'infortunio non è stata mai ferma lavorando tantissimo per recuperare e questa medaglia è il giusto premio".

Secondo il presidente della Fisi Paris e Goggia possono anche ambire in futuro alla vittoria nella Coppa del Mondo generale che manca all'Italia dal 1995 quando vinse Alberto Tomba. "Con Sofia c'era già un discorso per quest'anno perché avevamo creato questo gruppo elite con Federica Brignone e Marta Bassino per fare tutte le discipline a provare a dare l'assalto alla boccia di cristallo poi l'infortunio ha fatto saltare tutto. Paris ha raggiunto il momento migliore della carriera e anche lui può fare un ragionamento in quel senso. Certo contro campioni come Shiffrin e Hirscher è dura ma hanno delle carte da giocare".

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