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Serie A

Var e polemiche

25 febbraio 2019 | 10.49
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Un 3-3 all'ultimo respiro quello tra Fiorentina e Inter con i viola che acciuffano il pari al 101' con un calcio di rigore molto discusso che lascia l'amaro in bocca e tantissimi dubbi. Gli 11 di Pioli raggiungono sul 3-3 l'Inter dopo un match ricco di emozioni e sorprese. Qualcuna molto amara. Come Veretout al 101' che trasforma il penalty, facendo infuriare gli avversari. I padroni di casa mettono comunque a segno un gol con Muriel e un autogol di De Vrij. Per l'Inter ci pensano Vecino, Politano e Perisic. Con questo pareggio i nerazzurri salgono a 47, a +2 sul Milan, mentre la Fiorentina raggiunge la Sampdoria a quota 36.

Dopo il match non mancano le polemiche: i nerazzurri protestano per il rigore concesso e poi trasformato da Veretout al 101'. E nonostante il Var, l'arbitro conferma il gol. Furioso il ct nerazzurro Spalletti: "È petto netto, si vede anche la maglietta che si muove - ha detto a Sky Sport -. Si vedeva anche dalla panchina quando l'arbitro guardava la camera, eravamo sicuri che l'avrebbe tolto. Non c'è neanche bisogno di dire 'potrebbe essere', è petto e basta. Il rigore nostro è un calciatore che va a prendere la palla in area senza che nessuno gli dia noia. Quello alla fine è una palla sbattuta sul petto di D'Ambrosio. Dico ciò perché poi in base a questo domani si ricomincerà a dire che Spalletti va via e arriva qualcun altro, invece la partita è vinta".

"Abbiamo subito un danno notevole e speriamo che questo danno non sia irreparabile nell'economia della stagione perché sarebbe davvero grave. Un danno che si è consumato nell'epilogo della gara, quindi diverso rispetto a un torto subito al 5' del primo tempo quando ci sono ancora tantissimi minuti da giocare" commenta il Ceo Sport nerazzurro Giuseppe Marotta. "Il rammarico da dirigente di calcio è che come movimento italiano e come Federazione abbiamo investito tanto sullo strumento Var proprio perché fosse a disposizione della classe arbitrale, non per debellare tutti gli errori ma per ridurli - aggiunge Marotta -. L'uso deve essere scrupoloso e razionale. Davanti a una situazione del genere in cui si confonde la soggettività con l'oggettività, non posso che rimanere deluso e basito".

"Spiegazioni da Abisso? Non me la sento di condannare un arbitro, forse il sistema va rivisto perché è evidente come qualcosa non abbia funzionato e non sta a me indicare un colpevole - prosegue l'ad nerazzurro -. Ci deve essere una presa di posizione di chi è responsabile di questa struttura per far sì che le performance degli arbitri siano impeccabili. Di sicuro quello che è successo rappresenta un danno irreparabile nell'economia di una stagione. Spero non sia fatale al termine del campionato. Il gesto di D'Ambrosio è oggettivo e quello che è successo ha dell'incredibile. Da quando c'è il Var si tratta dell'errore più grosso". Marotta chiude tornando sulle polemiche legate all'esultanza di Politano: "Sono dietrologie pure, che rispedisco al mittente. Sono elementi che lasciano il tempo che trovano. Anzi, colgo l'occasione per esprimere grande gratitudine alla squadra e all'allenatore, perché ho visto un'Inter competitiva, motivata, come volevamo noi. Abbiamo giocato bene e questa è la cosa più importante".

Il malcontento è palpabile anche tra gli interisti doc. Come Gad Lerner, che interpellato dall'Adnkronos commenta: "Ieri sera ho sofferto molto, come tutti gli interisti. Credo onestamente che non si debba partire dall'episodio del rigore di D'Ambrosio all'ultimo minuto ma dal primo. Per consolare la disperazione dei miei figli gli ho detto che quando una squadra prende gol come lo abbiamo preso noi dopo 20'' (autorete di De Vrij ndr) se mi avessero detto che sarebbe finita 3-3 ci avrei messo la firma".

"E' vero che questo rigore non c'era ma è altrettanto vero che gli episodi da Var erano stati così numerosi che capisco se psicologicamente l'arbitro si sia sentito un po' intimidito in quella scelta finale - prosegue Lerner -. E' stata una partita con un andamento altalenante, avremmo potuto fargli il quarto gol ma quando hanno dato 7 minuti di recupero ero certo che la Fiorentina avrebbe pareggiato, psicologicamente eravamo entrati nella sindrome da assedio".

Per Natasha Stefanenko, altra interista doc "ieri siamo stati derubati. Non era rigore...era petto pieno...arbitro cecato! Rigore inesistente - dice all'Adnkronos la modella e conduttrice del programma 'Adesso il capo sono io!' su LA5 -. Abbiamo tutti visto le immagini, erano chiare, è un errore gravissimo dell'arbitro che ha tolto due punti importanti all'Inter. Alla squadra e a noi tifosi questa vittoria sarebbe servita tantissimo".

"Abbiamo subito un'ingiustizia abnorme, questi due punti non ce li ridarà indietro nessuno. Non penso che l'errore di Abisso sia stato doloso ma certamente si tratta di una colpa gravissima" commenta il senatore di Fratelli d'Italia e grande tifoso dell'Inter, Ignazio La Russa. "Tre indizi fanno una prova - prosegue il vice presidente del Senato all'Adnkronos -, visto che ieri l'arbitro ha commesso tre errori sempre contro di noi, i primi due, il rigore che ci ha portato sul 3-1 che lui non aveva visto e il gol prima concesso poi annullato a Biraghi, sono stati poi corretti con la Var, il terzo errore invece non ha voluto correggerlo. Ieri non me ne ero accorto, me lo ha fatto notare oggi il mio barbiere Cosimo, juventino, che per l'errore ha perso 84 euro, visto che aveva scommesso sul successo dell'Inter per 3-2".

"Sottolineo un'altra cosa: se un episodio simile fosse successo a un'altra squadra, non dico la Juventus, perché ai bianconeri una cosa simile non può accadere, ma a Roma o Milan ci sarebbero stati titoloni sui giornali e polemiche infinite, invece l'ingiustiza subita dall'Inter è passata quasi sotto silenzio. Questo per sottolineare che la nostra strada è sempre più in salita rispetto a quella degli altri", conclude La Russa.

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