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La divisa che spacca

24 aprile 2019 | 14.15
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"Sembra una maglia del Palio di Siena" commenta Tacconi all'Adnkronos. Più cauto Mughini: "Non mi commuove né negativamente né positivamente"

(Fotogramma/IPA)
(Fotogramma/IPA)

La rivoluzione in casa Juve passa anche dalla maglia. Archiviato, ormai, il campionato e anche la Champions, la squadra degli Agnelli ora pensa alla prossima stagione e inizia proprio con un cambio di look: non più le strisce verticali bianche e nere sulla casacca dei giocatori di Allegri, ma una striscia rosa, il colore originario del team, che divide la parte nera dalla quella bianca; sul retro un quadrato dello stesso colore che ospiterà i numeri, rigorosamente in bianco. Divisa la maglia così come i tifosi. Non tutti, infatti, hanno apprezzato la scelta della società.

"La maglia della Juventus senza le strisce verticali bianconere nella prossima stagione? Ho letto la notizia, spero che sia la terza o la quarta divisa, sembra una maglia del Palio di Siena. Io non l'avrei cambiata ma sono dettagli, la storia è quella. Molti tifosi non sono d'accordo su questa modifica" è il parere dell'ex portiere della Juventus, Stefano Tacconi, intervistato dall'Adnkronos.

"Sono dettagli, l'importante è che la Juventus vinca, la storia però ci dice che la maglia è a strisce, poi però ognuno fa quello che vuole. E' normale che i tifosi ci tengano a queste cose, le strisce sono quelle che rendono la maglia bianconera riconoscibile in tutto il mondo", conclude.

Anche Giampiero Mughini, giornalista, scrittore, opinionista e numero uno tra i tifosi della Vecchia Signora ha commentato la nuova casacca bianconera all'Adnkronos: "Il cambio della maglia della Juventus per la prossima stagione non mi commuove né positivamente, né negativamente. Che poi ci siano nostalgici assoluti è comprensibile ma io non sono uno di questi".

"Capisco che si resti colpiti dal cambio della maglia della Juventus ma tra due mesi non ce ne ricorderemo più. Le cose cambiano -prosegue Mughini-. Certo, io sono uno di quegli italiani che da bambino ho imparato ad amare la Juventus con le strisce, poi ognuno ha il diritto di criticare ma le cose cambiano".

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