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Sarri: "Juve la più grande"

20 giugno 2019 | 11.24
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E' il giorno della presentazione da allenatore bianconero all'Allianz Stadium

(Adnkronos)
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Maurizio Sarri si presenta. "La Juventus è la società più importante in Italia, per me è il coronamento di una carriera lunghissima e difficilissima. Penso di avere rispettato tutti, anche nell'ultimo atto al Chelsea" dice in giacca e cravatta, nel giorno della sua presentazione da allenatore bianconero nella conferenza stampa all'Allianz Stadium.

"La Juventus in Italia ha l'obbligo di fare bene e mettersi sulle spalle il fardello di essere favorita. E' altrettanto chiaro che in Champions l'obbligo è quello di partire con l'obiettivo di vincere, con la consapevolezza che a livello europeo ci sono altre squadre con la stessa forza e andrebbe purtroppo accettato un risultato diverso" dice Sarri. "La responsabilità più forte è a livello italiano - sottolinea -, a livello europeo è un sogno da perseguire con determinazione feroce, ma il coefficiente di difficoltà è mostruoso".

CR7 - "Ho allenato giocatori molto forti nel Chelsea, con Cristiano Ronaldo siamo a un livello superiore: è il top mondiale" dice Sarri. "Allenarlo è un'emozione, è un ragazzo che ha quasi tutti i record che si possono avere nel calcio mondiale. Mi piacerebbe incidere e fargliene battere qualcun altro".

LA TUTA - "La tuta? Non lo so, non abbiamo parlato di questo aspetto, chiaramente quando andrò a rappresentare la squadra indosserò la divisa sociale ma preferirei non indossarla sul campo. Vedremo, sarà oggetto di discussione" dice il nuovo allenatore della Juventus. "L'importante data l'età è che non mi mandino nudo".

DITO MEDIO - "Il dito medio ai tifosi della Juventus fu un errore da parte mia, una reazione esagerata" dice Sarri tornando sul gesto rivolto dal pullman ad alcuni sostenitori bianconeri quando allenava il Napoli. "Non ho niente contro i tifosi della Juve, sono stato sempre in panchina in mezzo ai tifosi senza problemi. Poi se in mezzo a 45.000 persone ci sono 20 stupidi che ti sputano e ti dicono 'terrone di merda'... non dovevo reagire, ma non li considero tifosi della Juventus".

POLEMICHE - "Penso che fu molto ben spiegato nel post partita, dissi che avevo fatto un brutto gesto in un eccesso di reazione nei confronti di 15-20 stupidi, non nei confronti dei tifosi della Juventus", sottolinea Sarri. "Lo stile Juve? Non so cosa sia lo stile Juve: io ieri mi sono trovato a cena con amici e non ho visto etichette o differenze. Certe cose le ho dette, certe le ho sbagliate, altre sono state strumentalizzate. Ho visto in questi giorni una polemica sulle maglie a strisce che stanno strumentalizzando perché in realtà è una litigata con Orsato e in realtà era dopo Empoli-Milan".

TATTICA - Sul versante 'squadra in campo', "la mia filosofia resta la stessa: poi devo capire quanto posso portare e quanto va lasciato nelle mani dei giocatori e delle loro caratteristiche", dice il neo allenatore bianconero. Che aggiunge: "Il mio modo di fare calcio è diverso, ma mi devo adattare e capire quanto il mio calcio può adattarsi alla Juve. Altrimenti diventa allenare se stessi. Se devo dire il mio parere, vorrei vedere Pjanic toccare 150 palloni, ma bisogna vedere se si può mettere in condizione".

"Ogni squadra è come un figlio, se educhi tre figli nella stessa maniera non vengono su uguali. Vediamo cosa viene fuori, vincere di più sarà impossibile ma proviamo a continuare a vincere e divertire tutti".

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