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Jean Todt: "Schumacher sta lottando"

10 ottobre 2019 | 10.30
LETTURA: 3 minuti

Il presidente della Fia ex capo della Ferrari: "Spero presto di andare a vedere un Gp con lui"

(Afp)
(Afp)

"Non c'è nessuna notizia, salvo il fatto che Michael sta lottando per migliorare ogni giorno la situazione. Dobbiamo accompagnarlo in questa lotta, supportare sua moglie Corinna che è una signora fantastica e che si occupa di lui e dei figli. Dobbiamo aiutarli, rispettando al massimo i loro desideri. Ho letto cose incredibili sul suo ricovero e come al solito quelli che sanno non parlano, e quelli che non sanno parlano. Io faccio parte di quelli che fanno". Sono le parole di Jean Todt, oggi presidente della Fia, su Michael Schumacher in un'intervista a "La Repubblica". L'ex capo della Ferrari parla di tutto, ma principalmente delle condizioni di salute del sette volte campione del mondo dopo quel maledetto incidente sugli sci, a Meribel, nel 2013.

"Sono stupefatto che, quando è venuto a Parigi per un controllo in ospedale, della gente che dovrebbe privilegiare il segreto medico abbia parlato. Questo onestamente toglie tutta la fiducia, per me è indegno e spero che troveremo la fonte. C'è poco altro da dire. E' ovvio che tutti intorno dobbiamo aiutarlo e augurarci che ci saranno, diciamo, dei miglioramenti continui", ha spiegato Todt. "Ho detto la verità, vedo dei gran premi in tv con lui, spero che un giorno potremo andare insieme a un gran premio. Lo seguo come al solito, lui e la sua famiglia, come è sempre stato. Abbiamo un contatto quotidiano e stasera da Parigi andrò a Ginevra e lo vedrò. Lo sappiamo che ha avuto un incidente che ha lasciato delle tracce. E questa è una cosa privata". Il sette volte campione del mondo è uno dei campioni dello sport più amati, milioni di tifosi in tutto il mondo che vorrebbero ricevere rassicurazioni sul suo stato di salute. "Normale che sia così, è una leggenda dell'automobilismo. Non è che sia ingiusto volergli bene e voler sapere di lui, ma tocca alla famiglia decidere quello che vuole o non vuole dire: cerca di proteggerlo e difendere la propria vita privata come Michael ha sempre voluto. La nostra è una continuità di un suo desiderio: non parlava mai di se', non faceva mai vedere le foto dei figli".

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