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Ciclismo: pista, alle Olimpiadi arriva la "bici-aliscafo"

31 ottobre 2019 | 15.09
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Ciclismo: pista, alle Olimpiadi arriva la

Altro "colpaccio" della Lotus Engineering nel mondo del ciclismo hi-end, quello della pista e delle massime velocità: 27 anni dopo aver stupito tutti con la Lotus 108 usata da Chris Boardman alle Olimpiadi del '92 per vincere l'oro nel pursuit 4.000 metri, l'azienda inglese -dopo 25 anni di assenza dal ciclismo- tira fuori un altro "mostro" dal laboratorio. Mostro, dicono i progettisti, che "cita esplicitamente" la Lotus 108, ma che non ha niente a che vedere con essa.

La nuova creatura, che anche questa volta rompe ogni schema finora visto, è stata sviluppata insieme a Hope Technology e un terzo supporto da parte della società di engineering Renshaw. Un progetto interamente inglese, fino alla tessitura del carbonio utilizzato per il telaio e le altre componenti in fibra.

Telaio che fa assomigliare la bici ai "foil" usati oggi dalle barche a vela di Coppa America, quelle ali che consentono alla barca di planare sollevando lo scafo dall'acqua, sfiorandola solamente con foil e timone e riducendo l'attrito al minimo finora escogitato. La Lotus Hope, presentata dalla Federciclismo inglese, è stata lungamente studiata nella galleria del vento, e i team che l'hanno creata hanno scelto la strategia della massima rigidezza e minima resistenza all'aria, "semplicemente" allontanando di molto le parti che contengono le ruote dalle stesse ruote: sia forcella anteriore sia forcella posteriore hanno la forma di una U rovesciata, con la parte corta estremamente ampia: otto centimetri per lato di distanza dalla ruota, creando così l'effetto visivo, ma anche concretamente corsaiolo, dei foil: in questo caso si è provato a far interferire il meno possibile i flussi d'aria che le due componenti (ruote e forcelle) producono alle alte velocità. British Cycling afferma che anche le ruote sono "rivoluzionarie", ma non ha fornito alcuna specifica: dalle foto appare evidente solo che la posteriore è lenticolare e l'anteriore ha tre razze.

La prima uscita della bici, che secondo i regolamenti Uci deve aver gareggiato in competizioni internazionali prima di essere ammessa alle Olimpiadi, sarà al velodromo di Minsk, in Bielorussia, questo fine settimana.

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