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Sileri: "Finché positivi solo in una squadra, campionato non si ferma"

01 ottobre 2020 | 10.38
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Il vice ministro della Salute: "Giocare al calcio è un lavoro e comporta dei rischi, il rischio non potrà mai essere zero"

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“Se c’è una squadra con molti positivi, quella squadra ovviamente avrà dei problemi per giocare, ben diverso è avere altri positivi in tutte le altre squadre. Al momento il rischio di sospensione del campionato non c’è, perché il problema riguarda un’unica squadra. Se solamente una squadra ha questi problemi, bisognerà trovare una soluzione per quella squadra, se invece dovessero esserci tanti positivi in tante squadre allora il problema è più ampio. Non credo che oggi debba essere sospeso il campionato, a meno che non si trovino nei prossimi giorni altri positivi in altre squadre". Lo dice Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, ai microfoni di Radio Cusano Campus.

"Giocare al calcio è un lavoro e comporta dei rischi, il rischio non potrà mai essere zero -aggiunge Sileri-. Chi gioca a calcio ha un contatto fisico che pone un certo grado di rischio, i giocatori hanno accettato questo rischio. Bisognerebbe però evitare i contatti non necessari, come gli abbracci durante le esultanze. Anche in politica, qualcuno avrà esultato perché è andato al ballottaggio per le elezioni comunali e ho visto colleghi che si sono abbracciati contenti, questa cosa non si può fare, non va fatta. Bisogna evitare il più possibile le occasioni di rischio. Anche i pranzi in famiglia pongono dei rischi, dobbiamo imparare a mantenere un po’ le distanze. Basta un po’ di buon senso, non dico di tenere la mascherina quando si fa un pranzo in famiglia, ma cercare di limitarsi e usare il buon senso”.

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