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Legale Napoli: "Club non ha scelto di non andare a Torino"

05 ottobre 2020 | 10.12
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Secondo Mattia Grassani, andando si sarebbero "violati provvedimenti statali a rischio di esposizione a procedimenti penali"

(Afp)
(Afp)

"Domani il giudice sportivo decreterà lo 0-3 a tavolino e un punto di penalizzazione al Napoli? Il Napoli ha documentato a Figc, Lega e Giudice sportivo che sussistevano delle condizioni ostative alla disputa della gara, per cui non è il Napoli che ha scelto di non andare a Torino, ma sono state le autorità competenti che, in materia di sicurezza e ordine pubblico, lo hanno impedito. Il Napoli per andare a Torino avrebbe dovuto violare provvedimenti statali a rischio di esposizione a procedimenti penali". Lo ha spiegato Mattia Grassani, legale Napoli, a Radio Anch'Io Sport, dopo che la squadra partenopea non si è recata a Torino per disputare la partita con la Juventus.

"Se il giudice sportivo domani dovesse ritenere sussistenti i requisiti per comminare un 3-0 a tavolino, e nella casistica abbastanza consolidata potrebbe anche esserci il punto di penalizzazione, quindi -4, credo che lo sport perderebbe una occasione assolutamente importante per dare un segnale diverso, cioè che non si deve giocare a tutti i costi, ma bisogna anche tenere conto delle situazioni che hanno impedito la disputa della gara. Bisogna fare un passo indietro e tenere conto anche di un bene comune superiore al calcio", ha aggiunto il legale del Napoli.

Grassani ha ricordato che "il protocollo che richiama la circolare del 18 di giugno questo tipo di delaga la compie in maniera incondizionata e si stabilisce che in caso di contatti stretti e di quarantena a decidere che tipo di quarantena ci debba essere sono le Asl territoriali e non vedo come possa essere differente". "Quello che mi indigna è che si possa pensare che ci sono Asl che possono condizionare il campionato in base agli interessi, quando l'unico interesse in questo caso è quello della salute della gente". "Le Asl - ha sottolineato - svolgono ruolo di garanzia assoluta quando non ci sono le condizioni che consentono alle società di calcio di spostarsi, e in questo caso due Asl di Napoli hanno escluso questa possibilità, ritenendo non sussistenti le condizioni. Per cui credo sia un ruolo primario, che anche il ministero della salute riconosce, e non invece il rischio di una perdita di controllo da parte delle organizzazioni sportive, per un campionato che si deve disputare si, ma non a tutti i costi e anche a rischio della salute delle persone e non solo degli addetti ai lavori", ha aggiunto Grassani.

"Se le cose vogliamo che cambino dobbiamo cambiare il protocollo, ma anche ministero si è espresso in maniera chiara. Per le coppe europee come si farà? Uno dei provvedimenti, sono cinque delle Asl tra sabato e domenica, c'è la espressa dicitura: 'i contati stretti posti in isolamento nel proprio domicilio non possono lasciare il territorio nazionale'. In base al protocollo e alle Asl i club non si potranno muovere dal territorio nazionale", ha aggiunto Grassani.

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