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Lucarelli contro Goggia e Brignone: "Bulle tra i bulli"

03 dicembre 2020 | 12.19
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Foto Fotogramma
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"Bulle tra i bulli". Così Selvaggia Lucarelli definisce le due campionesse azzurre dello sci Sofia Goggia e Federica Brignone. In un post su Facebook, che richiama un suo articolo su Tpi, la giornalista denuncia "gli insulti di questi giorni degli amanti degli sci e dei lavoratori del settore, nonché il comportamento delle due campionesse Sofia Goggia e Federica Brignone che anziché dissociarsi da frasi sessiste e minacce hanno partecipato alla shitstorm. Lo racconto qui, perché è tra i peggiori esempi di egoismo, violenza e arroganza a cui abbia assistito durante la pandemia".

Nell'articolo, Lucarelli spiega che tutto è nato da un suo post sui social nel quale affermava: "Tutti quelli che hanno il problema del dove, quando, come andare a sciare con 700 morti al giorno meriterebbero di finire un paio di minuti sotto la neve, magari venuta giù da una grondaia molto grande". Per poi aggiungere: "E magari lo skipass smette di essere la priorità di fine anno".

"Da 24 ore le mie pagine Instagram e Facebook sono prese d’assalto dalla ferocia di maestri di sci, proprietari di impianti e hotel di montagna, guide, sciatori dilettanti e professionisti, montanari per scelta di vita e montanari della domenica", scrive oggi Lucarelli. "Una pagina Instagram da boomer gestita ovviamente da un coraggiosissimo anonimo che raccoglie 30mila appassionati di sci ha postato il mio commento scrivendo: 'Cosa le auguriamo? Tra l’altro ha un cognome (Lucarelli) che si addice a tante di quelle rime che finiscono con iselli...'".

"Dopo pochi minuti -prosegue-, sono arrivati centinaia di commenti insultanti o di semplice dileggio, come quello delle due campionesse di sci Sofia Goggia e Federica Brignone, le quali anziché disapprovare il livello della discussione (Lucarelli/Piselli) e inorridire di fronte al livello dei commenti, mi hanno derisa a loro volta. Bulle tra i bulli, con i like di approvazione di tutta la caserma al completo, ben allineate con il linguaggio sessista e il cameratismo violento del web. Campionesse solo in pista, e ben lontane dall’esserlo anche fuori come, per esempio, una Federica Pellegrini che questo linguaggio social nei confronti delle donne l’ha sempre condannato (e subito)".

Lucarelli ricorda poi alle due atlete "che sono arruolate una nella finanza e una nei carabinieri". "A entrambe lo stipendio lo paghiamo noi, quindi dubito empatizzino con le partite iva degli sci -sottolinea-. Alla Goggia ricordo anche che è bergamasca, per cui la inviterei a pensare con questo ardore alle file dei camion dell’esercito anziché a quelle con gli skipass. E a tutte e due, per finire, che l’attività agonistica finisce, quel che conta, alla fine della corsa, è che donne si è diventate. E su quest’ultimo fronte, da quel che vedo, siete ancora allo spazzaneve".

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